Roberta Ragni Un motivo in più per scegliere una dieta vegan? Mangiare frutta e verdura, bandendo i derivati animali, può alleviare il dolore che deriva dalla neuropatia diabetica periferica, un'alterazione del sistema nervoso periferico determinata proprio dal diabete, fino a ridurre addirittura il rischio di perdere un arto.
Un motivo in più per scegliere una dieta vegan? Mangiare frutta e verdura, bandendo i derivati animali, può alleviare il dolore che deriva dalla neuropatia diabetica periferica, un’alterazione del sistema nervoso periferico determinata proprio dal diabete, fino a ridurre addirittura il rischio di perdere un arto.
Più della metà degli adulti con diabete di tipo 2 possono sviluppare neuropatia diabetica, che porta ulcere e altre infezioni sulle gambe e sui piedi e che è la prima causa di amputazione di un arto nelle persone con diabete. Non c’è cura per la neuropatia diabetica. Di solito i medici trattano il dolore con i farmaci e consigliare la pulizia delle ferite per prevenire le infezioni.
Ora un nuovo studio, che si basa su un lavoro precedente, suggerisce che una dieta a base vegetale e a basso contenuto di grassi può essere efficace per il trattamento del diabete. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nutrition and Diabetes.
In questo studio pilota di 20 settimane, i soggetti con diabete di tipo 2 e neuropatia diabetica dolorosa sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi. Uno ha seguito una dieta a basso contenuto di grassi e a base vegetale, con lezioni settimanali di nutrizione e un supplemento di vitamina B12. Sono stati così osservati miglioramenti in alcuni parametri clinici e nel dolore.
“Questo studio suggerisce il valore potenziale di un intervento dieta a base vegetale, comprese le classi settimanali di sostegno, per il trattamento della neuropatia diabetica dolorosa”,
spiegano i ricercatori. Si ipotizza che l’aumento della sensibilità all’insulina e i migliori livelli di zucchero nel sangue consentano al corpo il tempo di riparare il danno ai nervi. Anche la perdita di peso di pe sé ha sensibilmente contribuito.
Roberta Ragni
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