Alghe, insetti e carne sintetica saranno il cibo del futuro?

Qualche tempo fa la Fao aveva suggerito di mangiare insetti per combattere la fame nel mondo. Ora questo tema torna alla ribalta ad Expo 2015, con l'idea di presentare alghe e insetti come cibo del futuro.

Qualche tempo fa la Fao aveva suggerito di mangiare insetti per combattere la fame nel mondo. Ora questo tema torna alla ribalta ad Expo 2015, con l’idea di ipotizzare che alghe e insetti possano diventare il cibo del futuro.

“Cibo di oggi, cibo di domani”, a Expo 2015 è stata appena presentata un’indagine svolta su un campione di cittadini provenienti da 8 diversi Paesi del mondo. La questione principale dell’indagine riguarda la disponibilità di cibo che avremo nel futuro, con uno sguardo rivolto al 2050.

Dal sondaggio è emerso che per il 40% del campione ci sarà una disponibilità di cibo inferiore, mentre per il 66% il cibo di qualità sarà un privilegio di pochi. Più dell’80% degli italiani non esclude che in futuro possa mangiare alghe e quasi la metà del campione pensa che potrebbe mangiare insetti. Senza tralasciare l’ipotesi della carne sintetica.

L’indagine Doxa, commissionata da Coop (che ad Expo è presente con il Supermercato del Futuro), è stata realizzata intervistando 6400 persone di età compresa tra i 18 e i 54 anni. Tra i Paesi inclusi nell’iniziativa troviamo Italia, India, Brasile, Regno Unito, Germania, Cina e Stati Uniti.

Per quanto riguarda l’Italia, l’importanza del cibo e delle tradizioni alimentari resta rilevante. Ma nello stesso tempo una parte dei nostri connazionali non storce il naso pensando ad inserire nella propria dieta cibi nuovi che non fanno parte della cultura alimentare italiana, proprio come le alghe e gli insetti.

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L’indagine conferma che gli italiani cucinano molto di più degli americani e degli inglesi. Non escono molto spesso a cena e ordinano il pranzo da asporto in poche occasioni, rispetto agli abitanti di altri Paesi. Nello stesso tempo molti italiani hanno ridotto il consumo di carne e derivati animali, tanto che vegetariani e vegani hanno raggiunto l’11% della popolazione.

Gli italiani sembrano propensi – ma non troppo – ad assaggiare alghe e insetti in futuro. Il 32% degli italiani, infatti, non mangia mai etnico. L’idea di mangiare insetti, che ha sfiorato la mente del 44% degli italiani, sarebbe legata alla consapevolezza dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’alimentazione globale.

Il 49% degli italiani assaggerebbe la carne sintetica, mentre il 63% sarebbe curioso di provare il cibo stampato in 3D. Per concludere, gli italiani restano anche largamente contrari agli Ogm. Insomma, siamo un popolo poco incline al cambiamento, ma che in linea teorica mostra delle curiosità per i cibi alternativi.

Per risolvere la questione della fame del mondo probabilmente mangiare insetti non servirà. Basterebbe ridurre e gestire diversamente gli sprechi alimentari, visto che ogni anno nel mondo vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, corrispondenti a 4 volte il fabbisogno di cibo necessario per nutrire gli 805 milioni di persone che soffrono la fame.

Marta Albè

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