L’amianto causa 300 vittime e manda in fumo più di 500 milioni di euro ogni anno. E’ questo il caro prezzo dell’amianto emerso da un’inchiesta condotta da Wired che ora propone una petizione per una migliore trasparenza sulla gestione dell’amianto.
L’amianto in Italia causa 3000 vittime e manda in fumo più di 500 milioni di euro ogni anno. È questo il caro prezzo dell’amianto emerso da un’inchiesta condotta da Wired che ora propone una petizione per una migliore trasparenza sulla gestione dell’amianto.
I dati sull’amianto sono chiari: l’Italia è stata il primo consumatore di amianto in Europa e il secondo maggior produttore dopo l’Unione Sovietica. L’amianto fa vittime ancora oggi dopo 23 anni dalla messa al bando di questo materiale.
I costi sociali sono altissimi e il primo passo è una maggiore trasparenza sulla gestione dell’amianto, come ha ammesso lo stesso ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Servono controlli ambientali, sanitari e di smaltimento delle oltre 30 milioni di tonnellate di amianto nelle sue varie forme presenti in Italia.
Ecco le 5 proposte per una maggiore trasparenza riguardo all’amianto, specificate nella petizione lanciata tramite Change.org. La petizione è rivolta a Matteo Renzi, per sollecitare il premier Matteo Renzi e il Ministro Galletti ad adottare subito cinque misure concrete per migliorare la trasparenza sull’amianto entro la fine del 2015.
1) Mappatura
Pubblicazione immediata in open data della mappa di tutti i siti a rischio censiti dalle Regioni anche se incompleta, insieme a una precisa e scadenziata road map per il completamento della mappatura nazionale.
2) Identificazione
Identificazione delle 373 aree ad alta frequentazione pubblica (scuole, impianti sportivi e infrastrutture) con la più alta priorità di rischio (classe di priorità del rischio 1) individuate dal ministero dell’Ambiente, per le quali sono richiesti interventi di bonifica urgente.
3) Bonifica
Finanziamento del Piano nazionale amianto presentato a Casale l’8 aprile 2013 per il coordinamento e l’esecuzione degli interventi di bonifica e prevenzione accompagnati da una capillare azione di informazione delle popolazioni.
4) Epidemiologia
Pubblicazione obbligatoria in open data da parte delle Regioni dei dati aggiornati di mortalità e insorgenza di nuovi casi di malattie asbesto-correlate con dettaglio per comune e Asl.
5) Smaltimento
Unificazione delle procedure di controllo sull’inertizzazione e sullo smaltimento in discarica dell’amianto, sul modello di quanto già avviene a Casale Monferrato, per estenderlo a tutto il territorio nazionale.
Firma qui la petizione per dire addio all’amianto.
Marta Albè
Fonte foto: change.org
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