4 orsi sono morti nella fattoria della bile di Cau Trang, in Halong Bay, Vietnam. Lo rivela il Dipartimento Forestale della provincia di Quang Ninh. Anche se le cause esatte del decesso sono sconosciute, a uccidere gli esemplari è stata la gravissima condizione di deperimento. In pratica sono morti d'inedia
4 orsi sono morti nella fattoria della bile di Cau Trang, in Halong Bay, Vietnam. Lo rivela il Dipartimento Forestale della provincia di Quang Ninh. Anche se le cause esatte del decesso sono sconosciute, a uccidere gli esemplari è stata la gravissima condizione di deperimento. In pratica sono morti d’inedia.
La notizia segue di poco il dossier presentato dall’organizzazione protezionistica Animals Asia alla fine dell’anno scorso. Il report sulle condizioni di 27 orsi in una fattoria della bile sottolineava le terribili condizioni di detenzione degli animali. Gli orsi venivano descritti come emaciati, privi di arti, sofferenti per la presenza di numerose ferite ancora aperte.
La fattoria è ad appena qualche minuto dalla suggestiva località turistica di Halong Bay, visitata da milioni di turisti ogni anno. La bile d’orso è impiegata dalla medicina tradizionale e quasi 2.000 orsi in Vietnam sono ancora imprigionati per questo scopo – nonostante la pratica sia illegale dal lontano 1992.
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Gli orsi sono microchippati e controllati dal governo, anche se gli allevatori continuano a sfruttarli aggrappandosi alle scappatoie della legge. E questo vuol dire che gli orsi sono vittime di terribili e costanti abusi per l’estrazione della bile. Ma non tutto è perduto. Dopo la morte di questi quattro orsi, nella struttura, infatti, ne restano ancora 23. E bisogna salvarli.
La fondatrice e presidente di Animals Asia Jill Robinson, dice:
“Questo è proprio ciò che temevamo, ossia che l’allevatore non si stesse affatto occupando degli orsi. È una questione che va al di là del mero benessere animale – l’allevatore non garantisce nessuna delle più elementari forme di cura e questi poveri orsi stanno morendo di fame. Tutto ciò è inaccettabile e ci batteremo per liberare gli orsi rimasti continuando a promuovere la fine delle fattorie. Questa tragedia deve finire. C’è ancora la possibilità di un lieto epilogo per la sorte degli orsi ancora in vita.”
I fondatori di Animals Asia hanno pubblicato una lettera aperta al Capo del Governo Nguyen Tan Dung, con la richiesta di un intervento diretto e la confisca dei restanti 23 esemplari. “Ora è necessario che tu faccia sentire la tua voce prima che sia troppo tardi. Firma la lettera aperta Dopo averla firmata, inoltrala a tutti i tuoi conoscenti e chiedi loro di fare lo stesso”, chiede l’associazione.
Non è ancora troppo tardi per i restanti 23 orsi.
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Roberta Ragni
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