Shell paghera’ 70 mln di euro ai pescatori per la marea nera nel delta del Niger

Chi inquina paga? Shell dovrà versare 84 milioni di dollari (circa 70 milioni di euro) alle comunità di contadini e pescatori del delta del Niger per danni ambientali. Si tratta della conseguenza dell’inquinamento provocato dalle perdite degli oleodotti petroliferi della multinazionale nel 2008.

Chi inquina paga? Shell dovrà versare 84 milioni di dollari (circa 70 milioni di euro) alle comunità di contadini e pescatori del delta del Niger per danni ambientali, che avevano fatto caso alla società anglo olandese. Si tratta della conseguenza dell’inquinamento provocato dalle perdite degli oleodotti petroliferi della multinazionale nel 2008, che hanno causato una vera e propria marea nera in Nigeria.

Gli avvocati hanno negoziato un accordo che prevede di versare 3300 dollari a ciascuno dei 15.600 abitanti dei villaggi del delta del Niger. Shell verserà altri 30 milioni di dollari, che entreranno a fare parte di un fondo per le comunità locali.

Shell ha ammesso le proprie colpe: le fuoriuscite di petrolio sono state causate dagli oleodotti difettosi. Ma non avrebbe mancato di sottolineare che gran parte dell’inquinamento sia stato provocato da furti e sabotaggi.

Per concludere la vicenda a favore degli abitanti del delta del Niger sono stati necessari ben 6 anni di impegno da parte degli avvocati. Shell ora dovrà pagare per le proprie responsabilità, con riferimento all’inquinamento avvenuto a fine 2008 nella zona del delta del Niger, nel Sud della Nigeria.

Sei anni fa si sarebbero verificate due perdite inquinanti provenienti dagli oleodotti di Shell. La società aveva riconosciuto che la perdita era stata effettivamente maggiore rispetto alle stime iniziali. L’accordo raggiunto eviterà a Shell di presentarsi al processo fissato in precedenza presso l’Alta Corte di Londra per maggio 2015.

Shell non dovrà soltanto risarcire gli abitanti, ma anche impegnarsi a ripulire le zone inquinate, con operazioni che dovrebbero iniziare tra un paio di mesi. La speranza è che ciò abbia effetti positivi sulla comunità di Bodo e sulle altre comunità del delta del Niger che sono state colpite dall’inquinamento. Ci si augura, dunque, che le operazioni di ripristino ambientale a Bodo e nel delta del Niger inizino al più presto.

Marta Albè

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