I giochi di società fanno bene al cervello

Il gioco nella nostra società troppo spesso viene sottovalutato nella sua importanza per la crescita del bambino e per lo sviluppo dell’intelligenza

Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione, diceva Platone. Il gioco nella nostra società troppo spesso viene sottovalutato nella sua importanza per la crescita del bambino e per lo sviluppo dell’intelligenza, dell’intuito e della creatività.

Persino i più piccoli sembrano non avere più abbastanza tempo per giocare. E allora arriva il momento di cambiare rotta. Anche la scienza lo conferma. Nelle serate di inverno e durante le prossime festività, proviamo a riscoprire il piacere di riunirci attorno a un gioco di società, con la famiglia e con gli amici.

Assomensana ha condotto delle ricerche in proposito concentrandosi sui tradizionali giochi di società. Questi giochi plasmano nuove forme mentali – anche grazie alla compagnia degli altri – e producono effetti positivi sul cervello dei partecipanti.

Per fortuna il più delle volte i giochi da tavolo sono immancabili nel periodo delle festività, quando si lasciano da parte gli impegni di lavoro e diventa molto più importante ciò che si è davvero, rispetto a ciò che si fa.

Il gioco, in tutte le sue forme, è un importante mental training. In poche parole, il gioco allena il cervello. Lo ha affermato il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, che tiene molto alla ginnastica mentale.

“I giochi da tavolo, compresi quelli con le carte, ma con più di due giocatori, arricchiscono le reti neurali, ovvero i legami tra le cellule, e stimolano i neuroni a prendere contatti tra loro, accrescendo importanti “riserve” del cervello. Un recente studio, condotto al Max Planck Institute di Berlino, ha messo in evidenza come il gioco aumenta le capacità di pianificazione, memoria, attenzione e ragionamento” – ha spiegato l’esperto.

A suo parere, i benefici dei giochi da tavolo derivano soprattutto dal fatto che richiedono al cervello di mantenere a lungo la concentrazione. Ed è proprio la concentrazione uno dei pilastri fondamentali per il buon funzionamento cognitivo. Ognuno di noi dovrebbe riuscire a mantenersi concentrato per 50 minuti, con una naturale flessione della concentrazione dopo circa 20-30 minuti.

L’esperto spiega che grazie ai giochi da tavolo e di società nel giocatore vengono coinvolte la memoria verbale e la memoria visiva, che servono per mantenere in atto gli schemi di gioco, per prevedere le mosse degli avversari, per progettare le proprie mosse successive e per ragionare sullo svolgimento di questa attività.

È il cervello, insieme a un pizzico di intuizione, che ci permette di dirigerci verso il raggiungimento del miglior risultato quando giochiamo. Giochi come il Risiko, ad esempio, stimolano proprio questa propensione.

Non dimentichiamo infine che, come sottolinea Assomensana, i giochi da tavolo stimolano la socializzazione tra le persone. A questo proposito, numerosi studi scientifici confermano che le persone che hanno una ricca rete sociale mantengono attive più a lungo funzioni cognitive, come il linguaggio, la memoria e il ragionamento, e rischiano meno di incorrere in malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer

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