In India l’inquinamento sta rovinando il Taj Mahal

Il Taj Mahal, uno dei monumenti simbolo dell'India, si sta rovinando a causa dell'inquinamento. La sua cupola si sta scolorendo. L'inquinamento atmosferico è sempre stato un problema per l'India in via di sviluppo, ma ora potrebbe avere ripercussioni su una delle sue attrazioni più famose.

Il Taj Mahal, uno dei monumenti simbolo dell’India, si sta rovinando a causa dell’inquinamento. La sua cupola sta perdendo l’antico splendore. L’inquinamento atmosferico è sempre stato un problema per l’India in via di sviluppo, ma ora potrebbe avere ripercussioni su una delle sue attrazioni più famose.

A sottolinearlo è uno studio condotto dal Georgia Institute of Technology. La cupola di marmo principale e i minareti ora richiedono una pulizia regolare a causa dei crescenti livelli di particelle di carbonio nell’aria e delle polveri inquinanti, che hanno trasformato il marmo bianco in una tonalità poco attraente di marrone.

“Il nostro team è stato in grado di dimostrare che le sostanze inquinanti che stanno provocando lo scolorimento del Taj Mahal sono particolato, carbonio dalla combustione di biomassa e rifiuti, combustibili fossili e polveri provenienti da agricoltura e traffico stradale”, ha spiegato Michael Bergin, professore del Georgia Institute of Technology. “Siamo anche riusciti a mostrare che queste particelle potrebbero essere responsabili della colorazione brunastra osservata”.

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Il Taj Mahal è stato costruito nel 1600 dall’imperatore Mughal Shah Jahan in memoria della sua terza moglie, Mumtaz Mahal. Attira milioni di visitatori ogni anno ed è diventati Patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1983.

Tuttavia, dal 1970, l’aumento dell’industrializzazione ha richiesto i primi interventi per mantenere la luminosità del marmo. L’inquinamento dell’aria era stato subito sospettato come il responsabile della colorazione, ma fino ad ora non era mai stato fatto nessuno studio sistematico.

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Gli esperti hanno misurato le particelle d’aria intorno al Taj Mahal. I ricercatori hanno trovato particelle di polvere, carbonio organico e nerofumo nei filtri della attrezzature. Provengono principalmente dalla combustione dei rifiuti e dagli scarichi di auto e altri veicoli. La polvere proviene anche dalle attività agricole locali e il traffico contribuisce a veicolarla verso il mausoleo.

Il progetto mira a individuare le fonti delle particelle inquinanti e le strategie di controllo, come la riduzione delle emissioni industriali e automobilistiche nella zona. Infine secondo gli esperti le particelle inquinanti sono pericolose per la salute delle persone. Come ha spiegato Bergin: “La salute degli esseri umani e la salvezza del Taj Mahal sono intrecciate”.

Gli esperti riusciranno a salvare il Taj Mahal dall’inquinamento?

Marta Albè

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