Ha percorso 700 chilometri in cerca di una casa migliore: il cane randagio Arthur è diventato membro effettivo a 4 zampe della squadra sportiva estrema svedese durante una gara di resistenza nella giungla amazzonica
Ha percorso 700 chilometri in cerca di una casa migliore: il cane randagio Arthur è diventato membro effettivo a 4 zampe della squadra sportiva estrema svedese durante una gara di resistenza nella giungla amazzonica.
Tutto ha inizio quando, sporchi e affamati, gli atleti hanno offerto all’animale incontrato lungo il cammino il poco che avevano: una polpetta svedese. Il cane, da quel momento in poi, non ha mai più lasciato la squadra. Pensavano che sarebbe scomparso nella giungla. Ma le cose non sono andate così. Arthur non si è mai tirato indietro: dal trekking alle escursioni, dalla mountain bike al kayak.
Quando gli svedesi affondavano nel fango, lo faceva anche Arthur. Quando dormivano sul cemento, lo faceva anche Arthur. Quando remavano con i loro kayak, Arthur nuotava accanto a loro. “Abbiamo cominciato con quattro membri del team e abbiamo finito con cinque. Sono venuto in Ecuador per vincere il Campionato del Mondo. Invece, ho un nuovo amico“, ha scritto uno dei membri del Peak Performance Adventure Racing Team.
Dopo quell’esperienza hanno pensato che non avrebbero mai potuto lasciare quel cane e hanno deciso di adottarlo, facendolo controllare da un veterinario alla fine della gara e avviando le pratiche per il rimpatrio in Svezia, con il pesante rischio che non si riuscisse a ricevere l’ok per fare entrare l’animale proveniente dall’estero. Ma quel sì è arrivato.
“Ho quasi pianto davanti al mio computer, quando è arrivata la decisione!”, scrive Mikael Lindnord, raccontando questa storia di amicizia, empatia e lealtà.
Roberta Ragni
Photo Credit Krister Göransson/Peak Performance
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