Dopo il prezzo, eventuali promozioni o sconti e la marca, un terzo degli italiani include tra i criteri di scelta anche le caratteristiche della confezione, ovvero agli imballaggi buoni
Packaging contro gli sprechi? Certo che sì, e gli italiani lo sanno. Se c’è un modo, infatti, per non sciupare alimenti o altri prodotti quello è proprio un buon imballaggio. E l’unico “buono e giusto” si conferma essere quello in cartone o cartoncino.
Così dopo il prezzo, eventuali promozioni o sconti e la marca, un terzo degli italiani include tra i criteri di scelta anche le caratteristiche della confezione, ovvero agli imballaggi buoni.
Il 75% dei consumatori italiani apprezza il packaging quando è “buono, pulito e giusto“, per riprendere il concetto espresso dal fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, e divenuto poi il filo conduttore dell’indagine curata da Astra Ricerche per conto del Club Carta e Cartoni promossa da Comieco.
Come mai si pone così tanta attenzione nei confronti della confezione? Cosa ci si aspetta? Be, la risposta è quasi scontata: se da un lato gli imballaggi “buoni”consentono di tenere il prodotto pulito e di garantirne l’igiene, dall’altro proteggono anche il prodotto da urti e rotture.
E quanto agli imballaggi in cartone o cartoncino? Gli intervistati hanno dovuto associare parole, sentimenti, idee a questo tipo di confezioni: primo fra tutti hanno scelto il concetto di ordine (61%), poi quello di “protezione” (43,6%), poi quello di facilità di spostamento (40%) e quasi un terzo degli italiani ha pensato alla funzione di comunicazione e informazione della confezione.
CARTA IMBALLAGGIO GIUSTO – Per quale prodotto è particolarmente adatto l’imballo in cartone/cartoncino? I “prodotti alimentari secchi“, ha risposto il 74% degli intervistati, mentre per il 69% sono i dispositivi tecnologici ad essere meglio protetti da pack in materiale cellulosico.
Seguono poi i piccoli elettrodomestici e i prodotti per la cura della persona, che sono considerati molto adatti rispettivamente dal 73% e dal 70% degli intervistati.
CARTA IMBALLAGGIO PULITO – Gli imballaggi, infine, sono “puliti”, perché sostenibili e riciclabili: quasi la totalità del campione intervistato (89%) è infatti convinto che gli imballaggi in cartone/cartoncino siano pratici da riciclare e il 92% sa della loro sostenibilità.
CARTA CONTRO GLI SPRECHI – Tre quarti degli intervistati pensano che le confezioni in cartone o cartoncino possano aiutare a ridurre gli sprechi proteggendo i prodotti che contengono.
Inoltre, secondo i consumatori il packaging permette di riportare numerose informazioni sul prodotto e sul suo corretto utilizzo, anche da parte degli italiani c’è l’esigenza di diciture più chiare e informazioni più esaurienti, a partire dalla data entro cui il prodotto può essere consumato senza rischi.
“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati di questa ricerca – è il commento di Piero Attoma, coordinatore del Club Carta e Cartoni e vicepresidente di Comieco -. Gli italiani hanno espresso chiaramente il loro punto di vista: l’imballaggio, se concepito con criteri di sostenibilità, diventa una risorsa e un’opportunità da cogliere sempre più nella lotta contro lo spreco. Parlando di materiali cellulosici, le innovazioni studiate per ridurre ad esempio le grammature a parità di prestazioni, o la crescita nell’ultimo anno del 5,4% nell’uso di macero per la produzione di imballaggi si orientano in questa direzione. Come Club Carta e Cartoni porteremo queste informazioni alle aziende utilizzatrici a beneficio di tutta la filiera del packaging“.
Insomma, il packaging è un elemento valutato in maniera positiva dal consumatore ed è funzionale all’acquisto del prodotto stesso. Nulla a che vedere con gli imballaggi in plastica che spesso non sono garanzia di mantenimento dell’integrità del prodotto. Avanti con la carta, allora, pulita e… riciclabile all’infinito!
Germana Carillo
LEGGI anche:
Cibo: la lotta agli sprechi inizia dal packaging
Come il cartone ondulato nell’ortofrutta riduce lo spreco d’acqua