A soli 17 anni è la più giovane vincitrice del premio Nobel per la Pace. Oggi la piccola Malala Yousafzai ha conquistato il prestigioso riconoscimento. Ma non è l'unica. Il 2014 verrà ricordato come l'anno in cui non una ma due persone hanno vinto il Nobel. Accanto a Malala, anche Kailash Satyarthi, meno giovane di certo ma attivo in India da decenni per difendere i diritti dei bambini. E' stato questo ad accomunarli ed è stato questo a spingere il Comitato per il Nobel norvegese a premiarli entrambi
A soli 17 anni è la più giovane vincitrice del premio Nobel per la Pace. Oggi la piccola Malala Yousafzai ha conquistato il prestigioso riconoscimento. Ma non è l’unica. Il 2014 verrà ricordato come l’anno in cui non una ma due persone hanno vinto il Nobel. Accanto a Malala, anche Kailash Satyarthi, meno giovane di certo ma attivo in India da decenni per difendere i diritti dei bambini. È stato questo ad accomunarli ed è stato questo a spingere il Comitato per il Nobel norvegese a premiarli entrambi.
Kakilash Satyarthi da decenni lotta per sottrarre al lavoro minorile i bambini del suo paese. Dal 1990, insieme alla sua organizzazione chiamata Bachpan Bachao Andolan, ha liberato oltre 80.000 bambini da varie forme di schiavitù, seguendoli e riuscendo a regalar loro una nuova vita. Un’esistenza, la sua, spesa per ridare i diritti a chi ne è stato ingiustamente privato e che difficilmente potrà difendersi.
Insieme a lui, sul podio mondiale anche Malala, che di grinta ne ha già dimostrata tanta nonostante la giovanissima età. La piccola attivista pakistana era a scuola quando le è stata riportata la notizia del Nobel. Una data particolare, che coincide quasi con l’attentato che due anni fa stava per costarle la vita. Il 9 ottobre 2012 fu gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico. Più forte anche dei proiettili che ne attraversarono il corp,o Malala è riuscita a farcela, diventanto il simbolo degli “infedeli e dell’oscenità” per il suo gesto coraggioso. Ed è ancora oggi minacciata per il suo impegno sociale, nonostante viva a Birmingham.
La sua colpa, secondo gli assassini, e il suo merito, secondo il resto del mondo, è stato quello di raccontare la storia dal vivo, quella dei talebani pakistani, e delle tante donne e bambine a cui è stato negato ogni diritto.
Ma oggi per Kailash e Malala è un giorno di festa. Entrambi sono meritevoli del premio Nobel per la Pace, secondo la giuria norvegesegiuria norvegese, “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione“. Diritti che secondo Malala e Satyarthi, devono andare al di là delle diverse professioni religiose, delle origini, delle possibilità economiche. “Il Comitato per il Nobel lo considera un punto importante per un indù e un musulmano, un indiano e un pakistano, quello di unirsi in una lotta comune per l’istruzione e contro l’estremismo“. È stato stimato che nel mondo ci sono 168 milioni di bambini lavoratori. Nel 2000 la cifra era piùalta di 78 milioni.
Ad ogni bambino sulla terra devono essere garantiti un’infanzia e l’istruzione, affinché possano costruirsi la propria dignità futura.
Cristiana Priore