#Taiji, la Baiarossa: sterminate 2 famiglie di delfini (FOTO)

Per 15 giorni la baia di Taiji è stata blu. Ieri e oggi la pace è finita nella Baia della Morte e le acqua si sono tinte di rosso sangue. Due famiglie sono state sterminate, mentre i piccoli sono stati abbandonati a un crudele destino, dopo essere stati rilasciati in mare senza la protezione del loro pod.

Per 15 giorni la baia di Taiji è stata blu. Ieri e oggi la pace è finita nella Baia della Morte e le acqua si sono tinte di rosso sangue. Due famiglie sono state sterminate, mentre i piccoli sono stati abbandonati a un crudele destino, dopo essere stati rilasciati in mare senza la protezione del loro pod.

17 SETTEMBRE – Oggi una famiglia di delfini Risso Risso, più comunemente chiamati grampi, è stata guidata nella Baia della Morte dove 4 di essi, gli adulti, sono stati brutalmente massacrati e 4 di loro, cuccioli, sono stati riportati in mare aperto, perché non pesano abbastanza per rientrare nella quota di cattura concessa.

I delfini senza genitori vanno incontro a morte quasi sicura poiché vivono con loro fino a 3/6 anni. Quindi il lutto è doppio, per le vittime di oggi e quelle di domani“, spiega Marina Kodros, attivista animalista e gestore della pagina Facebook ‘L’altro con Sé’,che in Italia aveva lanciato la campagna di protesta contro la caccia ai delfini giapponese, aperta il 01 Settembre come ogni anno, nonostante le contestazioni arrivate da tutto il mondo.

Gli addestratori sono accorsi nella baia per vedere se ci fosse qualche esemplare “carino” da catturare e vendere a delfinari o parchi acquatici. Non c’era, quindi le prede sono state tutte uccise. Buffo che questi stessi individui sostengano di “amare i delfini”. Taiji è una città dove l’ipocrisia continua a regnare per nascondere quello che c’è davvero dietro questo inutile e crudele spargimento di sangue: lo squallido business della vendita dei migliori individui a delfinari e parchi acquatici di tutto il mondo.

delfini uccisi 2014

delfini uccisi 2014 3

delfini uccisi 2014 2

16 SETTEMBRE – Un delfino addestrato vale fino a 250.000 dollari, di certo non paragonabili certo ai 500 dollari che si ricavano dalla vendita delle carni di un individuo. Anche ieri, 16 Settembre, dopo ore di furiosa battaglia i pescatori sono riusciti a guidare una famiglia di 8,9 delfini, incluso un cucciolo, verso quello che è diventato il luogo di sterminio.

Le immagini di questa nefandezza vengono catturate dagli instancabili eco-pirati di Sea Shepherd, i guardiani della Baia, che quest’anno non hanno accesso alla rupe, dalla quale si poteva vedere l’interno della Baia. È stato chiuso. Per sicurezza dicono. Perché non vogliono farsi vedere, dicono gli attivisti.

Ma il mondo li sta guardando lo stesso. Migliaia di tweets e immagini hanno già fatto il giro del mondo e rapporti dettagliati sono arrivati in tempo reale sulle scrivanie di tutte le testate giornalistiche internazionali. La mobilitazione internazionale si fa sempre più importante e, ci preme dirlo, soprattutto quella giapponese che è fondamentale per far acquistare forza alla campagna“, aggiunge la Kodros.

Cosa possiamo fare? Noi possiamo fermare tutto questo. Possiamo informare i nostri parenti, amici, bambini di quanto accade a Taiji. Possiamo partecipare alle manifestazioni e firmare le petizioni contro il massacro. Possiamo condividere le notizie in rete. Possiamo, e dobbiamo, non comprare il biglietto per delfinari, parchi acquatici e acquari.

Roberta Ragni

Fonte e foto: Sea Shepherd Cove Guardians Page (official)

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