RAEE: le 5 regole per smaltire elettrodomestici e rifiuti hi-tech

Dove gettare gli elettrodomestici non più funzionanti? Smartphone, tostapane, caricabatterie, ma anche frigoriferi e vecchie lavatrici non possono essere gettati nell'indifferenziata e né tantomeno abbandonati vicino a secchioni o, peggio, in mezzo alle campagne.

Dove gettare gli elettrodomestici non più funzionanti? Smartphone, tostapane, caricabatterie, ma anche frigoriferi e vecchie lavatrici non possono essere gettati nell’indifferenziata e né tantomeno abbandonati vicino a secchioni o, peggio, in mezzo alle campagne.

Gli apparecchi elettronici e elettrici, i cosiddetti RAEE, una volta che termina il loro ciclo di vita diventano rifiuti catalogabili dalla normativa come Pericolosi, per la presenza di sostanze tossiche per l’ambiente e la non biodegradabilità di tali apparecchi. Un rifiuto elettronico, quando correttamente conferito ai centri di raccolta o isole ecologiche viene smontato e molti dei suoi componenti recuperati e avviati al riciclo essendo presenti materie prime come rame, ferro, acciaio,alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio. Il recupero di tali risorse permette di limitari gli sprechi e possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature. Non si esagera quando si afferma che le discariche sono le prime miniere di metalli preziosi.

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Queste operazioni permettono di garantire opportunità di lavoro a molte imprese italiane e delle filiere virtuose, oltre che un notevole risparmio in termini di emissioni di C02 e di energia. Un esempio? Solo nei primi sei mesi di quest’anno sono state trattate circa 35.000 tonnellate di RAEE: di cui 16.300 tonnellate di R1 (come frigoriferi, congelatori, condizionatori) e 18.500 tonnellate di R2 (ovvero lavatrici, lavastoviglie, scalda-acqua, forni, cappe). Sono cifre enormi!

Il riciclo degli elettrodomestici ha permesso quindi un risparmio energetico di più di 35 milioni di kWh (rispetto all’energia necessaria per estrarre materiale ex – novo) e la mancata immissione in atmosfera di circa 400.000 t di CO2.
Proprio alla luce di questi dati e alla vigilia di “Puliamo il mondoLegambiente ed Ecodom diffondono le 5 regole d’oro per conferire correttamente gli elettrodomestici in modo da innescare la virtuosa filiera del riciclo dei RAEE:

1) Non buttare MAI i RAEE nella spazzatura indifferenziata, non abbandonarli nell’ambiente e non dimenticarli in casa, in soffitta o nei garage.

2) I RAEE vanno portati presso le isole ecologiche più vicine allestite dagli Enti Locali per la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuti. Dai centri di raccolta i rifiuti vanno incontro ad apposite divisioni e trattamenti che ne permettono il recupero e/o il riciclo o l’opportuno smaltimento. Clicca QUI per cercare quella più vicina a casa tua.

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3) In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico, consegnare il vecchio al negoziante che è tenuto a ritirarlo gratuitamente (dal giugno 2010, grazie all’entrata in vigore del cosiddetto decreto “Uno contro Uno“). Inoltre, dal mese di aprile 2014, con il nuovo Decreto Legislativo 49/2014 è stato introdotto l’obbligo di ritiro gratuito “uno contro zero” per i piccoli elettrodomestici (aventi cioè dimensione massima inferiore a 25 cm) da parte dei negozi con superficie di vendita superiore a 400 mq.

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4) Richiedere il ritiro a domicilio per i RAEE ingombranti

5) i RAEE se correttamente riciclati possono diventare preziose risorse, mentre, possono essere dannosi per l’ambiente se trattati in modo scorretto. Da un frigorifero, ad esempio, si ottengono fino a 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio, ma contiene anche CFC e gli HCFC, gas ozono-lesivi che sono sostanze pericolose. Inoltre un pericolo inquinamento consiste anche nel recupero clandestino di parti utili a fini economici ma incurante dello smaltimento delle restanti parti.

regole raee

Non bisogna però tralasciare un dettaglio e cioè che la crescente diffusione di apparecchi elettronici sta determinando un sempre maggiore rischio di abbandono nell’ambiente, nelle discariche e termovalorizzatori o, peggio, in roghi abusivi e traffici legati alla malavita organizzata e questo determina conseguenze di inquinamento del suolo, dell’aria, dell’acqua con ripercussioni sulla salute umana.

Ecco perché è molto importante che si insista con le iniziative mirate a migliorare la conoscenza sulla corretta raccolta differenziata e per esempio Puliamo il mondo è una di queste.

Cristiana Priore

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