Sono morti per asfissia su un traghetto proveniente dalla Croazia. Sono due cani da caccia trovati privi di vita nella stiva di una motonave giunta ad Ancona. A fare la terribile scoperta, nei giorni passati, sono stati gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia di Frontiera, che hanno trovato i due poveri animali rinchiusi in una gabbia.
Sono morti per asfissia su un traghetto proveniente dalla Croazia. Sono due cani da caccia trovati privi di vita nella stiva di una motonave giunta ad Ancona. A fare la terribile scoperta, nei giorni passati, sono stati gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia di Frontiera, che hanno trovato i due poveri animali rinchiusi in una gabbia.
I cani sono stati posti sotto sequestro e saranno sottoposti ad accertamenti sanitari, ma stando ai primi rilievi, quindi, potrebbero essere morti per asfissia e mancanza d’acqua. Erano stati con tutta probabilità portati a lavorare in una delle tante riserve del Paese balcanico, meta ambita per la caccia a beccacce e quaglie, con tanto di pacchetti offerti da agenzia di viaggi venatori. Sono loro, infatti, che suggeriscono i migliori posti in cui mettere mano alle doppiette e facilitano la preparazione dei documenti per trasportare cani e armi all’andata e la selvaggina uccisa al ritorno.
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Ancona contro i due cacciatori proprietari dei cani, contestando a carico dei due indagati i reati di abbandono, maltrattamento e uccisione di animali. Ed evidenziando con preoccupazione come questo non sia l’unico caso del genere verificatosi nel porto della città marchigiana.
Un episodio analogo, che ha visto coinvolti tre cacciatori provenienti sempre dalla Croazia, era accaduto lo scorso febbraio ed era costato la vita a tre esemplari di setter inglese, due dei quali morti durante il viaggio per asfissia e colpo di calore, il terzo all’arrivo della motonave in porto. Erano detenuti in pessime condizioni.
“È inammissibile e inaccettabile che esistano ancora sacche di ignoranza così preoccupanti – dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali -. Alla stragrande maggioranza delle persone è infatti noto che lasciare un animale in macchina durante una traversata via mare, anche breve, ne mette seriamente in pericolo l’incolumità. Ma è ancora più inaccettabile che di tale ignoranza di prova una categoria di persone che, contro ogni evidenza, sono solite autorappresentarsi come conoscitrici e amanti della natura. In entrambi i casi auspichiamo che la magistratura, in caso di colpevolezza, intervenga con pene esemplari; evidentemente questo è il modo migliore perché fatti del genere non abbiano più a ripetersi“.
Per non sottoporre gli animali a strazi e maltrattamenti, ed evitare di incorrere in gravi sanzioni, il Corpo forestale dello Stato raccomanda a chi viaggia di verificare i regolamenti delle navi, per assicurarsi che le stesse siano idonee al trasporto di animali, ai quali, comunque, durante il tragitto devono essere garantite aria e acqua sufficienti.
Roberta Ragni
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