Cani e gatti: niente cibi crudi, rischiano Salmonella e Listeria

D'estate aumenta il rischio di intossicazioni alimentari. Attenzione anche i nostri amici animali, mai dare loro cibi crudi, avverte l'americana Fda, si rischiano Salmonella e Listeria

In estate con il caldo c’è maggior rischio di contrarre la salmonella e più in generale di incorrere in intossicazioni alimentari. Solitamente ci preoccupiamo della nostra salute ma forse sottovalutiamo il fatto che i batteri colpevoli di queste intossicazioni possono colpire anche i nostri amici animali, in particolare se facciamo l’errore di dargli del cibo crudo.

A lanciare l’allarme è stata l’americana Food and Drug Administration (Fda) che ha sottolineato come le intossicazioni alimentari siano un problema che riguarda anche gli animali. Secondo gli esperti bisogna stare attenti non solo alla Salmonella ma anche alla Listeria, batteri particolarmente pericolosi che possono arrivare nel nostro stomaco come in quello dei nostri amici pelosi soprattutto attraverso alimenti crudi.

Per quanto riguarda gli animali per cibo crudo si intendono sostanzialmente ossa e carne. Spesso si pensa di fare cosa buona dando questi alimenti nella forma cruda ai propri animali in quanto in natura gatti e cani sarebbero selvaggi e dunque caccerebbero. Secondo gli esperti ciò “è vero ma non sappiamo quanti di questi animali si ammalano o muoiono proprio per questo motivo. E poiché gli animali selvatici vengono portati raramente da un veterinario quando sono malati, non c’è modo di raccogliere tali informazioni”. È sempre bene quindi cuocere a sufficienza la pappa per gli animali, in questo modo si uccidono tutti i batteri potenzialmente pericolosi che possono provocare diarrea, vomito, febbre e altri sintomi caratteristici di Salmonella e Listeria.

Gli esperti della Fda sottolineano inoltre che “anche se il cane o il gatto non si ammalano, possono diventare portatori di Salmonella e trasferire i batteri nell’ambiente, e quindi le persone possono ammalarsi dal contatto con l’ambiente infetto”. Meglio non rischiare, dunque!

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