Vince il delfinario di Rimini: apertura con leoni marini sabato 5 luglio

il delfinario di Rimini ha vinto sugli animali. La struttura sta per riaprire. Come avevamo annunciato lo scorso Maggio, a meno di un anno dalla sua chiusura e dal sequestro dei quattro tursiopi trasferiti nell'acquario di Genova, ci sarà una novità assoluta: i leoni marini.

Il delfinario di Rimini ha vinto sugli animali. La struttura sta per riaprire. Come avevamo annunciato lo scorso Maggio, a meno di un anno dalla sua chiusura e dal sequestro dei quattro tursiopi trasferiti nell’acquario di Genova, ci sarà una novità assoluta: i leoni marini.

Questi simpatici animali sono un grande evento per l’estate 2014. Allegri, divertenti, amici dell’uomo e dei bambini i leoni marini rappresentano un contatto diretto e di notevole interesse con la natura, il mare ed il suo habitat. Un’occasione unica per i suoi clienti per trascorrere qualche ora di coinvolgente divertimento ad un costo contenuto“, si legge sulla pagina Facebook del Delfinario di Rimini.

D’altronde da tempo tutto era pronto per ospitare i nuovi tre reclusi da sfruttare, come purtroppo lasciava presagire la vasca piena e il posizionamento di una piattaforma. Si attendeva solo l’ok del Comune, che ora è arrivato. Ed ecco apparire, prontamente, i manifesti pieni di entusiasmo che annunciano la novità dell’estate riminese. Il biglietto ingresso per gli adulti costerà 11,00 euro, quello ridotto 9,00 euro, mentre gli spettacoli si svolgeranno tutti i giorni alle ore 16.00 e alle 18.00.

leoni rimini

Ecco quanto vale la sofferenza di questi animali, prodotta da una vita in vasca a cui saranno costretti, nonostante siano nati per il mare aperto. Appena una manciata di euro a spettatore. La pagina Facebook “Basta Delfinari” esprime tutta la propria amarezza, descrivendo l’annuncio come una sconfitta per gli animali che, per l’ennesima volta, saranno gli unici a pagare per l’avidità di pochi. E scrive un messaggio che non possiamo che condividere:

Grazie all’ignoranza, all’ipocrisia, allo specismo, all’interesse economico, all’egoismo, all’opportunismo e al non riuscire a vedere oltre sè stessi di quelli che hanno lucrato e continueranno a farlo e di chi li sostiene in modo cieco, come tifosi in curva. I nuovi schiavi di Rimini, provenienti da un circo spagnolo, saranno “noleggiati” per tre mesi, utilizzati e quindi restituiti al mittente, in un salto mortale da un baraccone all’altro. Senza un briciolo di etica, per la gioia dell’ indotto turistico. Amen“.

Anche perché contro il delfinario di Rimini era stato chiuso con un decreto dal Ministero dell’Ambiente ignorato dal Sindaco Gnassi che non ha tenuto conto nell’autorizzare la riapertura nemmeno della direttiva europea sui Giardini zoologici e di una Legge dello Stato (il Decreto Legislativo n°73/2005) che fissano i criteri da rispettare per questo tipo di strutture, aggirandole con la trasformazione del delfinario in “spettacolo itinerante”. Per questo la LAV minaccia di ricorrere alla giustizia amministrativa e intanto ha scritto “una lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Galletti.

“Al Sindaco di Rimini Gnassi, diciamo che non basta farsi scudo di interpretazioni illegittime delle leggi e non bastano furbizie di autorizzazioni temporanee, architettate nelle pieghe delle leggi – dichiara Roberto Bennati Vicepresidente della LAV – Ma sa bene che si sta prestando ad un atto illegittimo che espone la città di Rimini ad una pessima figura giuridica e morale e che tale decisione è assolutamente in contrasto con le decisioni a lui note già prese dal Ministro dell’Ambiente. Il Sindaco dovrà spiegare alla giustizia amministrativa come possa aver autorizzato una struttura chiusa dal Ministro dell’Ambiente e spiegare come non si sia accorto che altri due delfinari e un acquario in Italia operino come zoo con licenza ministeriale e non come circo!! Ci domandiamo, inoltre, come sia stato possibile il superamento dei riscontrati problemi di staticità della struttura, rilevati dal Servizio Tecnico di Bacino e che hanno portato il Comune di Rimini ad una richiesta di ulteriori documenti sulla sicurezza della struttura appena qualche giorno fa. E domandiamo al Sindaco: cosa ne penseranno i cittadini delle spese che dovranno pagare per difendersi davanti alla Giustizia amministrativa?

Non si può trarre nessun divertimento guardando un essere vivente imprigionato, umiliato e costretto a eseguire esercizi e acrobazie che non eseguirebbe mai se fosse libero in natura. Chi crede che questa sia una verità assoluta è invitato ad aderire, nonostante il poco preavviso, alla manifestazione che si sta organizzando contro questo scempio. Clicca qui

Roberta Ragni

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