Delfino spiaggiato e sotterato in Puglia (VIDEO)

Un delfino spiaggiato è stato seppellito in una spiaggia pubblica a Lesina (Foggia). Per questo l'Enpa ha scritto al ministro dell'Ambiente, Ministro della Salute, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Ministro degli Interni e al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, per avere con urgenza non solo spiegazioni, ma anche informazioni in merito ad altri cetacei che si sarebbero spiaggiati, ma di cui non v'è traccia.

Un delfino spiaggiato è stato seppellito in una spiaggia pubblica a Lesina (Foggia). Per questo l’Enpa ha scritto al ministro dell’Ambiente, Ministro della Salute, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Ministro degli Interni e al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, per avere con urgenza non solo spiegazioni, ma anche informazioni in merito ad altri cetacei che si sarebbero spiaggiati, ma di cui non v’è traccia.

La scena, secondo fonti di stampa locali, sarebbe avvenuta davanti agli occhi increduli dei presenti, che hanno prontamente girato un video dell’accaduto. Le immagini immortalano una ruspa scavare una fossa, sotto la supervisione di un vigile urbano, in cui verrà adagiato il corpo esanime del cetaceo in via di decomposizione.

È da evidenziare, come riferiscono gli stessi cittadini che hanno segnalato il fatto, che lungo tutto il litorale Torre Mileto -“Schiapparo”- (Foggia) via sia una massiccia presenza di cumuli di amianto e di bidoni dell’immondizia rovesciati e quindi inutilizzabili. Il degrado della zona è ampiamente documentato da immagini presenti in rete, che non lasciano spazio a dubbi.

“Abbiamo segnalato l’ennesimo caso di cattiva gestione dello spiaggiamento di un delfino e della mancata applicazione dei necessari protocolli a tutela della specie stessa, della salute e dell’incolumità pubblica“, dichiara Ilaria Ferri direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, secondo cui ci sarebbero stati una serie di comportamenti gravemente omissivi, pericolosi e forse anche illegittimi.

Le notizie riguarderebbero, inoltre, una serie di cetacei spiaggiati e deceduti, di cui non vi è però traccia. “Ci chiediamo quali siano stati i protocolli operativi messi in opera, come sia stato possibile occultare i corpi di animali appartenenti per altro a specie particolarmente protette senza aver escluso che il decesso fosse stato causato da azione umana o da patologie proprie della specie quali il morbillivirus. Se e come sia intervenuto un medico veterinario competente in grado di stabilire i provvedimenti necessari, notoriamente stabiliti dai protocolli internazionali e soprattutto come sia stato possibile interrare in una spiaggia pubblica l’animale senza aver escluso possibili zoonosi e, inoltre, non aver segnalato l’interramento e impedito l’accesso alla spiaggia stessa per le ragioni di cui sopra”.

L’Enpa ha quindi richiesto ai Ministeri competenti quali siano le azioni intraprese per garantire la rete di pronto intervento operativa per i cetacei spiaggiati, quali siano gli enti di riferimento e a che titolo siano stati coinvolti, quali siano i provvedimenti, le determinazioni e gli atti ufficiali emanati dai Ministeri tesi a garantire il corretto servizio di intervento sui cetacei spiaggiati e con quali strumenti, mezzi e coordinamento.

Roberta Ragni

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