I biberon BPA-Free sono davvero sicuri? L'Europa ha messo al bando i biberon al bisfenolo A ormai da alcuni anni, ma ora sorge il dubbio che l'assenza della tanto criticata sostanza non sia sufficiente per garantire la massima sicurezza del prodotto.
I biberon BPA-Free sono davvero sicuri? L’Europa ha messo al bando i biberon al bisfenolo A ormai da alcuni anni, ma ora sorge il dubbio che l’assenza della tanto criticata sostanza non sia sufficiente per garantire la massima sicurezza del prodotto.
I biberon Bpa-Free di alcuni marchi esteri – come Avent, Born Free, Green to Grow, Evenflo e Weil Baby – emettono elevati livelli di sostanze chimiche indesiderate in grado di interferire con il sistema ormonale umano. Lo annuncia una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Health.
Molti prodotti, compresi i biberon, sarebbero costituiti da materiali acrilici, polistirolo, polietersolfone e resine con attività estrogenica, che sarebbe aumentata dall’esposizione a varie forme di raggi UV. A quanto pare dunque, secondo lo studio in questione, un prodotto BPA-Free, cioè privo di Bisfenolo A, potrebbe comunque contenere interferenti endocrini in grado di compromettere il corretto funzionamento del sistema ormonale umano.
Inoltre, sarebbero proprio i raggi ultravioletti (UV) ad attivare le sostanze chimiche che imitano gli ormoni umani nei prodotti realizzati con poliestere e tritan, cioè con i materiali più comuni utilizzati per realizzare i biberon BPA-Free.
Dunque, molti dei prodotti pubblicizzati come privi di BPA e come alternative più sicure a ciò che contiene tale sostanza, in realtà potrebbero risultare meno sicuri di quanto si possa pensare. Il marchio Weil Baby sostiene che i propri prodotti siano realizzati con “nuovi materiali rivoluzionari e ultra-sicuri”, ma in realtà il recente studio ha rivelato il rilascio di potenti estrogeni sintetici.
Perché i raggi UV rappresentano un problema? Gli UV non vengono emessi soltanto dai raggi solari, ma vengono anche utilizzati per sterilizzare i biberon eliminando i batteri. E proprio questo processo sarebbe dannoso poiché porterebbe al rilascio di ormoni sintetici.
Il problema non riguarda solo i biberon (dei marchi AVENT, Born Free, Green to Grow, Evenflo, Weil Baby) ma anche i bicchieri per bambini “sippy cup” (CamelBak, Weil Baby), le bottiglie d’acqua (CamelBak, Nalgene) e i contenitori per alimenti (Lock & Lock).
Il BPA e altri interferenti endocrini sono stati correlati al cancro, ai problemi di infertilità e del fegato, all’asma e alle patologie cardiache. Si teme che gli effetti negativi degli interferenti endocrini siano epigenetici, cioè possano essere trasmessi da una generazione all’altra, dunque dalla mamma al bambino e ai figli futuri. Sarebbe interessante sapere se anche i prodotti BPA-Free in vendita in Italia e in Europa presentino gli stessi rischi.
Marta Albè
Fonte foto: scgh.com
Leggi anche:
Biberon al Bisfenolo A fuorilegge a partire da marzo 2011. Pubblicata in Gazzetta la direttiva
Non solo Bisfenolo A: la “sporca dozzina” degli interferenti endocrini
Bisfenolo A: la plastica BPA-free e’ davvero più sicura?