Un altro animale ha tentato di fuggire via dalla sua prigionia a vita. Una giovane tigre del Bengala di 3 anni del Circo Lidia Togni è scappata nei giorni scorsi a San Giuseppe Vesuviano, dove molti cittadini l'hanno avvistata, tra paura, stupore e ammirazione per la sua bellezza, come emerge dai video caricati su Youtube.
Un altro animale ha tentato di fuggire via dalla sua prigionia a vita. Una giovane tigre del Bengala di 3 anni del Circo Lidia Togni è scappata nei giorni scorsi a San Giuseppe Vesuviano, dove molti cittadini l’hanno avvistata, tra paura, stupore e ammirazione per la sua bellezza, come emerge dai video caricati su Youtube.
L’esemplare è stato successivamente ritrovato e catturato dagli agenti della polizia e dai circensi a 3-4 chilometri di distanza, dopo essere stato sedato. Non lontano si stava svolgendo il mercato rionale. L’Enpa, chiedendo moratoria sugli spettacoli circensi in Italia al Governo, ha contestualmente presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Nola (Napoli) affinché la magistratura faccia chiarezza sul fatto – l’ennesimo nel nostro Paese – ed accerti le responsabilità del caso.
5 EPISODI DI FUGA IN UN ANNO E MEZZO – Questo, infatti, è il quinto episodio del genere che si verifica nell’arco di un anno e mezzo. Una frequenza decisamente troppo elevata, ricoorda l’Enpa, perché si possa pensare ad una semplice casualità o a “incidenti” isolati: “il reiterarsi di tali fughe getta invece non pochi dubbi sulla capacità dei circensi di prendersi cura degli animali detenuti nei loro tendoni e sulla sicurezza di tutti, animali e cittadini.
Il primo esemplare prigioniero a scappare era stata una giraffa ad Imola, Alexandre, poi deceduta dopo essere stata anestetizzata,seguita da due elefanti che a Roma sono riusciti – l’uno a distanza di un mese dall’altro – a varcare la recinzione della struttura circense. Infine, a metà aprile, era stata la volta di due zebre, recuperate in un vigneto del Reggiano.
È evidente, prosegue l’Enpa, come situazioni di questo tipo mettano in pericolo l’incolumità degli animali, peraltro già costretti a sopportare quotidianamente la sofferenza della vita in cattività, e delle persone. Le istituzioni, non solo quelle locali, dovrebbero essere coscienti del fatto che finora solo un miracolo ha evitato che tali episodi si concludessero con una tragedia.
STOP AL CIRCO CON ANIMALI – Per questo, chiede di sapere se siano stati effettuati tutti i controlli previsti per le strutture circensi dalla vigente normativa e più volte sollecitati dall’associazione, anche quelli relativi al rispetto delle prescrizioni previste dalla Commissione Scientifica Cites sui circhi e sulle modalità di detenzione degli animali, in ragione della tutela dell’incolumità pubblica. Al contempo, al Governo è rivolto l’appello per stabilire una moratoria sugli spettacoli circensi che prevedano l’uso di animali, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza pubblica e degli animali, prevenendo in tal modo il verificarsi di nuovi possibili “incidenti”.
“Occorre agire con urgenza – conclude la Protezione Animali – perché la prossima volta potremmo trovarci non a sollecitare un intervento, peraltro dovuto, delle autorità competenti ma a piangere il decesso di un innocente, indipendentemente dal fatto si tratti di un uomo o di un animale”. Un motivo in più per non finanziare il circo acquistando i biglietti per un triste spettacolo senza libertà.
Roberta Ragni
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