La lavanda è una pianta particolarmente apprezzata per il profumo dei suoi fiori, che vengono utilizzati a scopo decorativo, a livello erboristico e per alcune ricette di cucina.
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La lavanda è una pianta aromatica e medicinale tipica dell’area mediterranea e ama gli ambienti soleggiati e il clima piuttosto secco. La lavanda potrà sopportare condizioni climatiche diverse, ma preferisce la stagione calda.
La ammirerete al suo massimo splendore tra la primavera e l’estate. La lavanda, coltivata in vaso, in giardino o nell’orto, avrebbe bisogno di 8 ore di sole al giorno. Inoltre, è un ottimo repellente naturale per le zanzare. Potrete coltivare la lavanda dai semi, da una piantina da trapiantare o da una talea, a partire da un rametto lungo almeno 10 centimetri, che potrete inserire in un vasetto da colmare con del terriccio arricchito con un po’ di sabbia per favorire il radicamento.
Varietà di lavanda
Esistono numerose varietà di lavanda, ognuna con le proprie caratteristiche uniche. Eccone alcune delle varietà più comuni:
- Lavandula angustifolia (Lavanda vera o Lavanda inglese): questa è la varietà più diffusa e apprezzata per il suo profumo intenso. I suoi fiori sono viola o blu e foglie strette. Alcune varietà famose includono ‘Hidcote’, ‘Munstead’ e ‘Royal Velvet’.
- Lavandula x intermedia (Lavanda francese o Lavanda inglese ibrida): è un incrocio tra la Lavandula angustifolia e la Lavandula latifolia. Ha una crescita più vigorosa e fiori più grandi rispetto alla Lavandula angustifolia. La varietà più nota è la ‘Grosso’.
- Lavandula stoechas (Lavanda farfalla o Lavanda spagnola): si distingue per i fiori distintivi con brattee colorate che assomigliano a ali di farfalla. È meno resistente al freddo rispetto ad altre varietà e fiorisce all’inizio dell’estate.
- Lavandula dentata (Lavanda francese dentata): le sue foglie si presentano dal bordo dentellato e fiori viola o rosa. È una varietà che richiede condizioni climatiche più calde.
- Lavandula lanata (Lavanda lana): si caratterizza per le foglie grigio-argento con una leggera peluria. I fiori sono di colore viola intenso.
- Lavandula pedunculata (Lavanda stoechadifolia): Simile alla Lavandula stoechas, ha fiori con brattee colorate ma con un aspetto più delicato.
Queste qui, che vi abbiamo elencato, sono solo alcune delle varietà più comuni di lavanda, ma ne esistono molte altre, comprese varietà ibride e selezioni specifiche. Ogni varietà si può differenziare dalle altre nel profumo, nel colore dei fiori, nella forma delle foglie e nella resistenza alle condizioni climatiche.
Come seminare la lavanda
Potrete acquistare i semi di lavanda in un vivaio di fiducia o su internet. I tempi di germinazione dei semi di lavanda possono variare molto da una tipologia all’altra. I germogli inizieranno a spuntare da una a quattro settimane dopo la semina. Seminate in un vasetto colmo di terriccio, cercando di mantenerlo umido in superficie e posizionatelo in un luogo luminoso, ad esempio vicino a una finestra. Potrete seminare la lavanda tra aprile e giugno. La fioritura delle piante di lavanda avviene tra giugno e luglio. Scegliete semi nuovi in modo che la germinabilità sia più alta (controllate la data indicata sulle bustine da acquistare).
Come coltivare la lavanda nell’orto e in giardino
La lavanda è una pianta piuttosto rustica, ma non abbiate timore ad arricchire il punto in cui deciderete di coltivarla con del compost casalingo. Ricordate di annaffiarla con regolarità soprattutto durante il primo anno di crescita. Per trapiantare in giardino o nell’orto una piantina di lavanda, scavate una piccola buca che risulti di pochi centimetri più profonda rispetto alle radici.
Posizionate la piantina e ricopritela con il terriccio. Le stesse regole valgono anche per il trapianto in vaso. L’eccessiva umidità può danneggiare la lavanda. Dunque fate attenzione a collocarla ad una certa distanza dalle altre piante, in modo che l’aria possa circolare facilmente. Per proteggere la lavanda durante l’inverno, ricoprite il terreno circostante con la pacciamatura. Per ripararla dai venti e dal freddo eccessivo, potrete decidere fin dall’inizio di posizionarla vicino ad un muretto o ad una roccia.
Come coltivare la lavanda in vaso
Potete coltivare la lavanda anche in un vaso, che potrete posizionare sul balcone o in giardino in primavera e in estate. Scegliete una posizione soleggiata. Se il clima è rigido, ritirate in un luogo chiuso il vostro vaso di lavanda. Collocatelo in casa o sulle scale, vicino ad una finestra. La lavanda vi delizierà con il suo buon profumo. Per la vostra lavanda, scegliete un vaso piuttosto alto.
Regolatevi a seconda delle dimensioni della piantina per il trapianto. Anche in questo caso potrete decidere di coltivare la lavanda a partire dai semi o di acquistare una piantina da trapiantare eventualmente in un vaso più grande. Sul fondo del vaso disponete uno strato di palline di argilla espansa prima di colmarlo con il terriccio. Innaffiate la lavanda quando la superficie del terriccio appare asciutta, dirigendo l’acqua alla base e non direttamente sulla pianta. La Lavandula angustifolia della varietà Nana Alba è considerata particolarmente adatta per la coltivazione in vaso.
Ogni quanto annaffiare la lavanda
Ogni quanto annaffiare la lavanda dipende logicamente dalle condizioni climatiche, dal terreno e dalle dimensioni del vaso, ma in generale la lavanda preferisce terreni leggermente asciutti e non tollera l’eccesso di umidità, evitate quindi di saturare completamente il terreno. L’obiettivo è mantenere il terreno leggermente umido ma mai troppo bagnato. Prima di annaffiare infatti prendetevi la briga di controllare sempre l’umidità del terreno infilando un dito nel terreno fino a circa 2-3 cm di profondità.
Quando potare e raccogliere la lavanda
La potatura della lavanda avviene normalmente con la raccolta dei fiori. Intervenite con delle forbici senza strappare la pianta. Se durante l’inverno la vostra lavanda attraversa uno stato di quiescenza a causa del freddo, non procedete alla potatura fino a quando non vedrete nuovi germogli nascere alla base della pianta, che necessita di rigenerarsi. Se volete che la vostra lavanda adorni il giardino a lungo, raccoglietela soltanto verso la fine della fioritura. Potrete raccogliere i fiori in piccoli fasci e lasciarli essiccare in sacchetti di carta, oppure appenderli capovolti. Non esagerate comunque con le potature eccessive, altrimenti la lavanda potrebbe faticare a ricrescere. Il consiglio è di raccogliere i fiori di lavanda quando la pianta avrà raggiunto la massima fioritura.
Quando trapiantare la lavanda
Come molte piante perenni, la lavanda può essere spostata in due periodi dell’anno: durante la primavera o all’inizio dell’autunno. Tuttavia, è importante tenere presente che se l’autunno risulta mite, il trapianto può essere effettuato anche in questa stagione. In alternativa, vi suggeriamo di attendere fino alla primavera, quando il terreno si riscalda e la pianta si trova ancora in stato di dormienza.
Perché trapiantare la lavanda
Nonostante sia preferibile evitare di dividere le piante di lavanda a causa della loro struttura legnosa, il trapianto e lo spostamento nel giardino possono favorire la prosperità della pianta. Il trapianto offre alle piante, sia vecchie che nuove, una nuova opportunità di crescita. Consigliamo l’utilizzo di compost fresco, che fornirà alle piante una spinta nutritiva. Inoltre, il trapianto nel giardino permette alle radici di avere maggior spazio per crescere e svilupparsi.
La lavanda può anche essere inserita tra verdure e fiori per ridurre l’infestazione da parassiti e attirare gli impollinatori.
Dopo aver trapiantato la lavanda, è importante mantenere il terreno umido fino a quando le piante si stabilizzano, evitando però un’eccessiva irrigazione. È consigliabile mantenere l’area priva di erbacce per favorire l’insediamento delle radici.
Proteggere le piante durante l’inverno rigido è fondamentale per favorirne l’acclimatazione. Questo può essere realizzato applicando uno strato di pacciamatura con un compost di qualità privo di torba. La pacciamatura non solo proteggerà le nuove piante dalle intemperie, ma favorirà anche la salute del suolo e la protezione delle radici durante le temperature più basse.
Un ulteriore consiglio utile è mescolare un po’ di sabbia e ghiaia intorno alle radici e alla base della pianta, in modo da garantire un buon drenaggio del terreno per favorire lo sviluppo radicale.
Quando fiorisce la lavanda
La lavanda è una pianta che fiorisce durante i mesi estivi, tra giugno e agosto. Durante il periodo di fioritura, le piante di lavanda producono bellissimi fiori viola, rosa o bianchi che emanano un profumo caratteristico.
Quali sono le malattie e i parassiti della lavanda
La lavanda è una pianta molto resistente e poco soggetta a malattie e parassiti. Tuttavia, può essere suscettibile ad alcune problematiche. Una delle malattie più comuni è la peronospora, una patologia fungina che provoca l’apparizione di macchie gialle o brune sulle foglie. Ma anche l’oidio e la ruggine, malattie fungine anch’esse, possono colpire la pianta.
Quanto ai parassiti, i più comuni sono gli afidi, che si nutrono della linfa delle piante e possono causare un indebolimento generale. Gli acari sono un altro problema, che possono causare danni alle foglie e formare delle ragnatele sottili. Alcune specie di coleotteri, come il coleottero del luppolo, possono danneggiare i fiori e le foglie. Inoltre, le lumache e le chiocciole possono mordere le foglie della lavanda, e quindi deteriorare la pianta.
Per prevenire e gestire queste problematiche, è possibile adottare alcune misure preventive e di cura. Mantenere un’adeguata circolazione dell’aria intorno alle piante, evitare l’eccesso di umidità e garantire un buon drenaggio del terreno può aiutare a prevenire le malattie fungine. L’uso di prodotti fitosanitari naturali può essere efficace per controllare gli afidi e gli acari.
Inoltre, è consigliabile ispezionare regolarmente le piante per individuare eventuali segni di malattie o infestazioni di parassiti e intervenire tempestivamente. La rimozione delle parti infette o infestate può contribuire a prevenire la diffusione delle problematiche.
Come usare la lavanda
La lavanda ha una lunga storia che risale a tempi antichi. La sua denominazione sembra derivare dall’uso che ne facevano per pulire il corpo, in particolare profumando l’acqua in cui gli antichi romani si immergevano per il bagno. I documenti storici dell’epoca testimoniano l’utilizzo della lavanda per la preparazione di rimedi medicinali contro la nausea, il singhiozzo e i disturbi intestinali.
Attualmente, la lavanda è estremamente diffusa e utilizzata in vari settori, tra cui cosmetici, essenze per dolci, candele profumate, creme e lozioni. La sua popolarità è dovuta principalmente al suo piacevole profumo, ma la lavanda è anche apprezzata per le sue proprietà medicinali, spesso impiegata per affrontare piccoli disturbi di salute.
Le proprietà della lavanda comprendono effetti antinfiammatori e antiossidanti, utili per contrastare l’infiammazione e proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi. Inoltre, la lavanda può agire come un lieve analgesico, alleviando piccoli dolori e tensioni muscolari. Grazie alle sue proprietà antispasmodiche, la lavanda può contribuire a ridurre crampi e spasmi muscolari, fornendo un sollievo naturale. Inoltre, è conosciuta per le sue proprietà antibatteriche e antifungine, che la rendono utile per affrontare lievi infezioni cutanee.
La lavanda è spesso impiegata per favorire il sonno e alleviare l’ansia. Il suo olio essenziale è noto per promuovere la calma e l’equilibrio emotivo, facilitando il relax e la riduzione dello stress.
L’olio essenziale di lavanda è da lungo tempo oggetto di studio per i suoi potenziali effetti nel ridurre l’ansia e i disturbi del sonno, ed è considerato un ottimo rilassante. Questo è il motivo per cui viene ampiamente utilizzato per massaggi per alleviare la tensione muscolare e come additivo per i sali da bagno. Inoltre, l’olio essenziale di lavanda è un rimedio naturale eccellente per alleviare il mal di testa da tensione, ma anche usato come antizanzare.
Come conservare la lavanda
Se avete delle piantine di lavanda a disposizione potete anche raccoglierla e conservarla, ma per mantenere freschezza e aroma vediamo insieme qualche accorgimento:
- Essiccazione: l’essiccazione è il metodo più comune per conservare la lavanda. Raccogliete i mazzi di fiori quando sono completamente fioriti e legate le estremità dei gambi con un elastico, appendendoli in un luogo buio e ventilato, dopo che i fiori si saranno completamente asciugati potrete metterli in sacchetti di carta o barattoli di vetro, potrete poi utilizzarli per profumare le stanze o cassetti e armadi.
- Olio essenziale di lavanda: potete estrarre l’olio essenziale di lavanda dai fiori per conservarne il profumo e le proprietà. Macerate i fiori di lavanda in un olio vettore, come l’olio di mandorle dolci o l’olio di jojoba, per alcune settimane. Filtrate l’olio e conservatelo in bottigliette scure di vetro in un luogo fresco e asciutto.
- Congelate i fiori di lavanda: se preferite conservare i fiori freschi, potete congelarli. Rimuovete i fiori dai gambi e metteteli in sacchetti sigillabili. I fiori di lavanda congelati possono essere utilizzati direttamente in cucina, anche come decorazione.
Come usare la lavanda in cucina
Esistono diverse modalità per utilizzare la lavanda in cucina e dare un tocco profumato alle vostre preparazioni, ricordate però di dosarla con attenzione, poiché anche mezzo cucchiaino di fiori tritati può donare un intenso aroma di lavanda al piatto, e se esagerate rischierete di avere la sensazione di mangiare una saponetta.
Una delle opzioni è aggiungere i fiori di lavanda tritati al latte o alla panna che utilizzerete per preparare creme, budini o gelati. Il risultato sarà un dessert dal profumo avvolgente e dal sapore intenso. Se preferite non triturare i fiori, potete aggiungerli interi al miele o al barattolo dello zucchero, in modo che rilascino i loro oli essenziali e conferiscano un delizioso profumo agli dolcificanti.
La lavanda, tuttavia, non si limita solo alle preparazioni dolci. Potete aggiungerla a piatti salati, in particolare quelli ricchi di grassi e di sapore intenso.
La lavanda può essere utilizzata anche per aromatizzare risotti cremosi, creando un abbinamento ideale con il limone. Tuttavia, fate attenzione a non utilizzare la lavanda nella panificazione o nella preparazione di impasti per pizza e focacce. La pianta ha proprietà antimicrobiche che potrebbero interferire con la corretta lievitazione dell’impasto.
Infine potrete anche provare a preparare la limonata alla lavanda, una bevanda dissetante perfetta anche per l’ansia e il mal di testa, vediamo insieme come prepararla.
Come preparare la limonata alla lavanda
Per preparare la limonata alla lavanda vi occorreranno i seguenti ingredienti:
- Acqua (2 litri)
- Succo di 5 limoni
- 1 goccia di olio essenziale di lavanda (importante che sia 100% puro e dunque anche per uso alimentare)
- Rametti di lavanda (più che altro a scopo decorativo)
- Miele a piacimento
Preparazione
Vi basterà mescolare tutti gli ingredienti a freddo in una capiente brocca d’acqua e bere al bisogno a temperatura ambiente. Non è necessario mettere il miele, serve unicamente per addolcire il sapore del limone.
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