Vivere con meno si pùò: le foto di Sannah Kvist a studenti svedesi con tutti i loro averi

Bandire il consumismo e accontentarsi di poco per vivere. Più che una scelta una necessità per i più giovani, che stanno facendo i conti con una difficile crisi economica. Per mostrare quanto si sta via via riducendo ciò che una persona della sua età può possedere, la fotografa svedese Sannah Kvist ha fotografato alcuni coetanei, ritratti in una stanza insieme a tutti i loro averi

Bandire il consumismo e accontentarsi di poco per vivere. Più che una scelta una necessità per i più giovani, che stanno facendo i conti con una difficile crisi economica. Per mostrare quanto si sta via via riducendo ciò che una persona della sua età può possedere, la fotografa svedese Sannah Kvist ha fotografato alcuni coetanei, ritratti in una stanza insieme a tutti i loro averi.

Un camion pieno di roba, ecco cosa si era portata dietro Sannah, quando si è trasferita per la prima volta in un appartamento di Stoccolma. Ma l’ultimo trasloco è stato decisamente più pratico: un sacchetto di Ikea con il suo computer, la macchina fotografica e qualche indumento. Nasce in quell’occasione l’idea di ritrarre lo stato dei giovani svedesi attraverso la serie di foto ”, ispirata dalle esperienze di Sannah.

Il terzo trasloco in soli sei mesi ha fatto accendere la lampadina alla fotografa, una sorta di catalizzatore che l’ha indotta a ripensare in maniera critica non solo alla scarsa attenzione che in generale si rivolge agli acquisti e che sfocia nel consumismo, ma anche alla sempre minore disponibilità economica delle generazioni più giovani.

Ed è così che la scelta di Sannha è ricaduta su alcuni ragazzi, tutti nati negli anni ’80, invitati a comporre e costruire una scultura con tutti i loro beni. I giovani sono stati poi fotografi insieme alle loro creazioni. La necessità di cambiare spesso casa e lo scarso denaro a disposizione è ciò che hanno in comune i giovani delle foto, che possono comprare meno e che sono costretti a vivere in affitto, lasciandosi alle spalle una stanza dietro l’altra, e tanti tanti oggetti probabilmente inutili.

All I own

Libri, un divano o un letto, per qualcuno una chitarra, per altri le scarpe, un pc o la TV. I propri “beni” riassunti in una quantità di oggetti che, a loro volta, riflettono la situazione di ciascuno.

Pessimismo? Immagine della sua realtà, secondo Sannah: “Ciò che mi è rimasto era quello che pensavo fosse più importante e che più mi definisce come persona”. Perché vivere con meno si può.

Francesca Mancuso

Foto: Sannahkvist

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