Un cristallo microscopico di un minerale mai visto prima in una roccia terrestre contiene indizi sulla presenza di enormi quantità di acqua nel profondo mantello della Terra. Lo riferisce un articolo pubblicato su Nature
Un cristallo microscopico di un minerale mai visto prima in una roccia terrestre contiene indizi sulla presenza di enormi quantità di acqua nel profondo mantello della Terra. Lo riferisce un articolo pubblicato su Nature.
Le impurità dei diamanti ultra profondi, infatti, possono essere usate come “sonde” per studiare le regioni in cui le pietre formano e per capire come sono fatti i minerali presenti a quelle profondità. Alcuni hanno strutture cristalline che si possono formare solo a pressioni o a temperature elevate, o entrambi.
Quando la roccia emerge dal profondo della Terra in superficie, è impossibile trovare questi minerali per analizzarli. Ma se restano intrappolati all’interno di diamanti, rimangono compressi nelle loro forme originali. “I diamanti ad alta pressione offrono una finestra nel profondo della Terra”, spiega Graham Pearson, geochimico dell’University of Alberta, di Edmonton, e primo autore dello studio.
La maggior parte dei diamanti si formano a profondità di circa 150-200 km, ma i diamanti “ultra profondi” provengono da una regione del manto conosciuta come zona di transizione, fra 400 e 670 chilometri. Pearson e il suo team hanno studiato uno di questi diamanti, che pesava appena 0,09 grammi e si trovava nel distretto di Juína in Brasile. Al suo interno hanno scoperto un rarissimo minerale che costituisce gran parte del mantello superiore. Lo chiamano “ringwoodite” ed era stato precedentemente trovato solo nei meteoriti o sintetizzata in laboratorio.
È una conferma che le ipotesi sulla costruzione del mantello erano corrette. E soprattutto del fatto che sotto la Terra ci sia un’enorme distesa di acqua, che si potrebbe trovare proprio nella zona di transizione. Utilizzando la spettroscopia a infrarossi, la squadra ha scoperto che il piccolo granello di ringwoodite conteneva acqua per circa l’1% del peso. “Questo potrebbe non sembrare molto, ma quando ti rendi conto di quanta ringwoodite ci sia, capisci che la zona di transizione potrebbe trattenere la stessa quantità d’acqua di tutti gli oceani della Terra messi insieme“, conclude Paeson.
Roberta Ragni
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