Ecoturismo emozionante: al santuario del Tarsio nelle Filippine

Alla scoperta dei tarsi delle Filippine nel Tarsier Foundation

Tarsio delle Filippine. Un corpicino lungo appena 10 centimentri, con una coda che ne misura venti. Grandissimi occhi distanti l’uno dall’altro, più grandi del suo stesso cervello. Un dito medio lungo quanto le zampe superiori. Un collo da gufo che si muove a 180° in ogni lato, una testolina da pipistrello, potenti zampe da rospo: questo piccolo e simpatico animale è davvero interessante e racchiude in sé tantissime diverse caratteristiche.

Il Tarsio delle Filippine o Tarsier è spesso definito come “il più piccolo primate del mondo“. Le sue sembianze infatti, se prese nell’insieme, sono quelle di una piccolissima scimmietta, così piccola che può (potenzialmente) essere accolta nel palmo della propria mano. In realtà si tratta di un personaggio del pianeta Terra ancora più antico, dal momento che è considerato una “proscimmia” (come il lemure), in virtù della sua antichissima età: 45 milioni di anni. Un’infinità, se comparata all’età dell’homo-sapiens, che ha “solo” 200.000 anni!

Questi animali, diffusi in diverse isole del Sud-Est Asiatico, sono notturni e hanno una dieta molto specifica fatta di insetti e piccoli animali. Ci sono diverse famiglie a seconda delle aree geografiche di appartenenza e qui vi parliamo di come incontrare il Tarso filippino.

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Questi animali sono anche estremamente timidi, motivo per cui sebbene le foreste secondarie filippine di Bohol e della regione del Mindanao abbiano molti esemplari, il loro incontro è piuttosto difficile. La loro sopravvivenza dipende fortemente dalla presenza di grandi foreste e dall‘equilibrio degli ecosistemi di cui fanno parte.

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Purtroppo, soprattutto nel passato, il loro dolcissimo aspetto li ha resi interessanti per cacciatori o per chi cercava animali da compagnia da esibire. Tuttavia questi animali non sopravvivono e non si riproducono in cattività, condizione in cui soffrono parecchio.

Sembra che il turismo in questo caso stia giocando un ruolo positivo soprattutto nelle Filippine, nella provincia di Bohol. Qui, posto unico al mondo, troviamo la Tarsier Foundation dove questi animali sono studiati e osservabili allo stato semi-selvaggio. Vengono infatti predisposti giacigli accoglienti per questi piccoli amici, che sono liberi di entrare e uscire dal centro immerso nella foresta come e quando preferiscono. Qui possono trovare anche una certa abbondanza di insetti per la loro dieta. In questo modo piccoli gruppi di visitatori, uno alla volta, in silenzio e dopo aver rimosso il flash dalle proprie macchine fotografiche, possono essere guidati dal personale e incontrare qualche raro esemplare.

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Noi siamo stati già più volte al Santuario del Tarsier di Bohol e siamo sempre riusciti a incontrare (di giorno) qualche esemplare che dormiva pigramente sotto una foglia. Possiamo dire che l’esperienza è entusiasmante: non capita di frequente di incontrare un animale così speciale da vicino e in libertà. La cosa bella è che, grazie alla curiosità dei turisti, il centro può finanziarsi e continuare studi scientifici e progetti di conservazione di questa specie, di cui i locali ora possono percepire un certo valore.

L’esperienza è anche molto educativa per i turisti stessi, che riescono a comprendere la delicatezza delle specie della natura e lo spirito del turismo sostenibile.

Per viaggi nelle Filippine, anche alla scoperta del tarsier, visitate www.vieninellefilippine.com

Samuele Falcone

(Tropical Experience Travel Services)

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