Quella neve artificiale fatta con l’acqua di fogna: le proteste degli abitanti in Arizona

La neve artificiale prodotta da un resort di Flagstaff, in Arizona, avrebbe come materie prima le acque di scarico. A denunciare ciò che accade d'inverno presso l'Arizona Snowbowl sono numerosi gruppi di ambientalisti, da anni impegnati in questa lunga crociata con il resort e l'amministrazione locale

La neve artificiale prodotta da un resort di Flagstaff, in Arizona, avrebbe come materie prime le acque di scarico. A denunciare ciò che accade d’inverno presso l’Arizona Snowbowl sono numerosi gruppi di ambientalisti, ma anche cittadini e tribù indigine, da anni impegnati in questa lunga crociata contro il resort e l’amministrazione locale.

Dal 2002, sarebbe pratica comune l’utilizzo dell’acqua proveniente dalle fogne della città per creare la neve finta. Non solo gli ambientalisti ma anche i cittadini e gli indigeni della regione, che popolano la Riserva Hopi, si oppongono da oltre un decennio a questa malsana soluzione.

Per la tribù Hopi, in particolare, il San Francisco Peaks dove si trova il resort è una terra spirituale e sacra. La tribù ha chiesto tante volte alla città di smettere di vendere le proprie acque reflue al resort. E finalmente, a novembre del 2012 è stato ottenuto il permesso di presentare una querela contro l’Arizona Snowbowl con una motivazione ben precisa: l’acqua di fogna utilizzata per produrre la neve artificiale starebbe seriamente mettendo a rischio una pianta in via di estinzione che cresce solo su quelle cime.

Nonostante ciò, l’organizzazione del Resort pare abbia fatto orecchie da mercante di fronte a tutte le proteste. Il gestore JR Murray ha affermato che la neve sarebbe addirittura “più pulita di quella che cade dal cielo”, senza nascondere che il suo colore spesso tende al giallo. Chissà perché…

neve acque reflue

Katie Nelson, residente nella zona, ha raccontato: “I miei genitori mi hanno sempre detto di non mangiare la neve gialla, è proprio disgustoso. Adesso i genitori diranno ai loro figli che possono giocare e che va tutto bene? Io ero una sciatrice e una snowboarder, ma sto boicottando Snowbowl perché non si è preoccupato della mia salute e dell”ambiente”.

Snowbowl sta chiaramente ignorando la salute pubblica” senza tenere conto che anche se trattate, si tratta pur sempre di acque reflue, che dovrebbero stare ben lontane da un luogo pulito come la montagna, ha detto Rudy Preston, ex membro dell’Activist Network Flagstaff.

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Snowbowl è l’unico comprensorio sciistico del mondo a produrre la neve al 100 per cento con i rifiuti fognari. Anche se le acque reflue vengono trattate, gli scienziati hanno recentemente trovato tracce di interferenti endocrini, geni resistenti agli antibiotici, farmaci e altre sostanze normalmente presenti nelle urine umane. Poiché non ci sono regolamenti in vigore per affrontare questi contaminanti nelle acque di scarico trattate, la città di Flagstaff e Snowbowl continuano ad insistere che la neve è così pulita da poter essere ingerita.

Nonostante i rischi evidenti per la salute, pensavamo che il rispetto per i nostri fratelli e sorelle indigeni sarebbe stato sufficiente a fermare il progetto, qualche anno fa” ha detto Preston. Si tratta di “affronto assoluto alle popolazioni nazioni indigene”, per le quali tali monti sono considerati sacri.

Francesca Mancuso

Foto: Saltypeaks e Indigenousaction.org

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