Il sonno servirebbe ad eliminare dal cervello tutta una serie di informazioni che non servono per consolidare invece dati utili
Dormiglioni di tutta Italia, buone notizie per voi! Ormai diverse ricerche scientifiche hanno già provato che un buon sonno ristoratore fa bene ma oggi si è fatto un passo in più, sembra infatti che dormendo si impari!
Il sonno infatti servirebbe proprio per eliminare dal cervello tutta una serie di informazioni che non servono, in termini tecnici si tratta dello smart forgetting – dimenticare in maniera intelligente. In questo modo si può invece salvaguardare la memoria di tutti quei dati utili che integrati a quelli già presenti si trasformano a tutti gli effetti nei nostri ricordi. Il giorno dopo al risveglio il cervello sarà di nuovo pronto a riprendere appieno le sue funzioni.
A fare questa scoperta dopo anni di studio sono stati due scienziati italiani Chiara Cirelli e Guido Tononi che hanno operato per conto dell’University of Wisconsin School of Medicine e che hanno visto pubblicata la loro ricerca su Neuron.
Sull’articolo pubblicato Tononi scrive: “Il sonno è il prezzo che il cervello deve pagare per l’apprendimento e la memoria. Durante la veglia, l’apprendimento rafforza le connessioni sinaptiche (i ponti di comunicazione tra neuroni n.d.r) in tutto il cervello, aumentando il dispendio di energia e saturando il cervello di nuove informazioni“.
Durante il sonno, invece, si indebolirebbero le connessioni intracellulari cerebrali in modo da risparmiare energia, defaticare le cellule e garantire che i neuroni continuino a rispondere correttamente agli stimoli.
Dormire ogni notte un numero di ore sufficiente, dunque, è il modo più semplice e naturale che abbiamo per mantenere in buona salute il nostro cervello e far sì che possa apprendere e ricordare meglio e più a lungo.
Francesca Biagioli
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