Wwwf, presentato il Rapporto sulla Biodiversità 2013. Biodiversità da riscoprire, da salvare e da proteggere. Il WWF ha presentato oggi il proprio primo Rapporto sulla Biodiversità, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Ecologia. L’associazione lancia due messaggi forti e chiari, rivolti ai cittadini e alle istituzioni, con 10 proposte per migliorare la situazione attuale.
Biodiversità da riscoprire, da salvare e da proteggere. Il WWF ha presentato oggi il proprio primo Rapporto sulla Biodiversità, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Ecologia. L’associazione lancia due messaggi forti e chiari, rivolti ai cittadini e alle istituzioni, con 10 proposte per migliorare la situazione attuale.
Sul nostro pianeta vivono almeno 5 milioni di specie animali e vegetali differenti. Sono 49 le nuove specie descritte ogni giorno. Nonostante il nostro pianeta sia riccamente popolato, la minaccia dell’estinzione è continua, per via dell’impatto ambientale delle attività dell’uomo sugli ecosistemi.
Ora il WWF chiede alle istituzioni di dare finalmente valore al capitale naturale, in vista della Conferenza Nazionale sulla Biodiversità prevista per l’11 e il 12 dicembre 2013, attraverso 10 proposte concrete. L’associazione invita i cittadini a supportare l’azione di tutela della biodiversità attraverso l’acquisto dei panda di cartapesta che dal 3 al 17 dicembre saranno all’asta su eBay, in edizione limitata e numerata.
Tra le specie a maggior rischio di estinzione, comunica il WWF, troviamo il Rinoceronte di Giava, di cui restano appena 50-60 esemplari. Nel mondo sono rimaste soltanto 3200 tigri. Su 9 sottospecie, 3 risultano già estinte. La lince iberica conta tra gli 80 e i 140 individui, mentre i gorilla di montagna sono circa 860-880, dopo decenni di deforestazione e di ricerca del petrolio.
Ma è possibile intervenire per salvare le specie più a rischio dall’estinzione, e qualcosa è già stato fatto. L’orso delle Alpi, ad esempio, di cui erano rimasti soltanto da 3 a 5 individui nel 1990, ora può contare più di 40 esemplari. Il camoscio appenninico è passato dai 600 esemplari del 1990 a circa 2000. E molti altri sono i casi di successo nella salvaguardia della biodiversità. Nel contempo proseguono però purtroppo le azioni di commercio illegale di animali selvatici in Europa, che ha portato al sequestro di oltre 12 mila prodotti provenienti da esso.
Ecco le 10 proposte WWF per dare valore alla natura:
1) Un Comitato per il capitale naturale, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, composto da istituzioni ed esperti, tra cui i ministri dell’ambiente, dell’economia, del lavoro e delle politiche sociali, delle infrastrutture e trasporti, delle politiche agricole, dal Governatore della Banca d’Italia, dai presidenti dell’Istituto nazionale di statistica e del CNR.
2) Una legge che integri con una contabilità ecologica la contabilità economica superando i limiti del PIL e seguendo le metodologie definite dalle Nazioni Unite.
3) Un PON (Programma Operativo Nazionale) “Ambiente” per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Nazionale per la Biodiversità (SBN), come già previsto dal Ministero dell’Ambiente.
4) L’identificazione di compiti e responsabilità ai diversi livelli amministrativi, nazionali, regionali e locali, per l’attuazione degli obiettivi individuati nelle 15 aree di lavoro della SNB.
5) Il rafforzamento da parte del Ministero dell’Ambiente dell’azione integrata delle aree protette nazionali attraverso la definizione di obiettivi specifici e di indicatori sull’efficacia di azione.
6) L’introduzione di un nuovo capitolo nel Bilancio del Ministero dell’Ambiente che garantisca una specifica linea di finanziamento pluriennale per l’attuazione della SBN.
7) La realizzazione di materiale informativo e divulgativo sulla SBN.
8) La verifica di coerenza tra i piani e programmi economici settoriali nazionali e regionali con gli obiettivi della SBN, grazie all’applicazione di procedure di Valutazione Ambientale Strategica.
9) L’introduzione di strumenti per il Pagamento dei Servizi Ecosistemici (PES) nei bilanci pubblici e nei settori privati agevolando produzioni e attività certificate.
10) L’istituzione, ad opera del Ministero dell’Ambiente, di un Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e di quelli ambientalmente favorevoli, in accordo con le raccomandazioni OCSE all’Italia e con la dichiarazione della conferenza ONU sullo sviluppo sostenibile Rio+20.
Per ulteriori informazioni: wwf.it.
Marta Albè
Fonte e foto: wwf.it