Clima: in Piemonte persi 20 ghiacciai in 50 anni

Il Piemonte perde 20 ghiacciai. Negli ultimi 50 anni la regione è passata da 118 a 98. Ma non solo. La superficie totale è dimezzata passando da 56,4 kmq a 28 kmq. È questo l'amaro bilancio fornito da uno studio a quattro mani realizzato dall'Università degli Studi di Milano e Levissima

Il Piemonte perde 20 ghiacciai. Negli ultimi 50 anni la regione è passata da 118 a 98. Ma non solo. La superficie totale si è dimezzata passando da 56,4 kmq a 28 kmq. È questo l’amaro bilancio fornito da uno studio a quattro mani realizzato dall’Università degli Studi di Milano e Levissima.

Confrontando alcune recenti foto aeree a grande scala con i dati del precedente catasto realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano nel 1959-1962, la ricerca ha quantificato la perdita dei ghiacciai piemontesi dal 1960 ad oggi. E i risultati, com’è facilmente intuibile, sono tutt’altro che rassicuranti.

All’interno del Piemonte, secondo lo studio, occorre fare una distinzione, individuando due grandi sottoinsiemi di ghiacciai. Al primo fanno capo i gruppi montuosi più elevati dove la riduzione areale è stata relativamente ridotta, ossia inferiore al -50% rispetto alla superficie di partenza. Quali? Due esempi su tutti: il Gran Paradiso e il Monte Rosa. In quest’ultimo caso, è stata registrata la riduzione più limitata (-37 %) per via della quota elevata e della superficie media di partenza relativamente estesa. Non a caso qui si trova il ghiacciaio più esteso del Piemonte, il Belvedere, la cui area è di 4,5 kmq.

Del secondo gruppo fanno parte i ghiacciai che si sono notevolmente ridotti, soprattutto nella parte meridionale della regione. Tra essi il gruppo del Monviso. A causa dei versanti molto ripidi, i ghiacciai hanno avuto maggiore difficoltà a svilupparsi e al tempo stesso a resistere all’aumento delle temperature. È qui che è stata registrata la maggiore perdita, con bacini ormai frammentati.

La fase di regresso glaciale è più accentuata nei settori meridionali del Piemonte, come le Marittime e il Monviso, dove condizioni altimetriche, climatiche e morfologiche non favoriscono la conservazione dei ghiacciai. Questa regione è inoltre caratterizzata da un’intensa copertura detritica superficiale, fenomeno che vede vaste placche di ghiaccio coperte dai detriti, e ciò ne ha reso più complicato lo studio, nonché il confronto con i catasti precedenti”, ha detto all’Adnkronos Claudio Smiraglia dell’Università degli Studi di Milano, a capo del progetto.

Uno studio simile è stato svolto di recente anche in Lombardia, all’interno di un unico progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Milano insieme a Levissima. L’obiettivo finale è la realizzazione di un nuovo catasto dei ghiacciai italiani entro il 2014.

Francesca Mancuso

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