Un triste muro grigio come tela, centinaia di rami e foglie di vite come pennelli e colori. È così che l'artista spagnolo Spy ha ravvivato la Bibliothèque de sciences et sport del Campus de la Bouloie, a Besançon, Francia, mettendo su una prodezza geometrica che ha per protagonisti la botanica e i graffiti.
Un triste muro grigio come tela, centinaia di rami e foglie di vite come pennelli e colori. È così che l’artista spagnolo Spy ha ravvivato la Bibliothèque de sciences et sport del Campus de la Bouloie, a Besançon, Francia, mettendo su una prodezza geometrica che ha per protagonisti la botanica e i graffiti.
Grazie a un’attenta potatura delle esistenti piante selvatiche, infatti, è stato possibile creare un murales vivente e naturale, di forma circolare, trasformando il sito in un opera d’arte permanente da preservare per sempre.
La splendida creazione è costituita semplicemente da file di vitigni e foglie che, una volta raggiunta la massima altezza, si presentano quasi come se fossero trasandati, in contrasto con la cura della potatura, quasi a indicare una crescita infinita e incontrollabile.
Vedendo nelle viti selvatiche una tela da plasmare, Spy ha iniziato a scolpire mantenendo i rami principali e creando un cerchio perfetto. La cosa più bella di tutto questo? È sicuramente che al cambiare delle foglie, cambieranno anche i colori dell’opera, in permanente mutazione proprio come le stagioni che passano.
La nuova forma richiama l’attenzione sulla bellezza della natura che popola le nostre città. Obbligatorio fermarsi a osservare e perdersi negli infiniti dettagli che madre natura ci offe.
Roberta Ragni
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