Ben 77 comuni del litorale domizio flegreo e agro-aversano e 11 dell'area del litorale vesuviana sono inseriti tra i siti di interesse nazionale, ovvero siti di interesse che necessitano con urgenza di un piano di bonifica.
Ben 77 comuni del litorale domizio flegreo e agro-aversano e 11 dell’area del litorale vesuviana sono inseriti tra i siti di interesse nazionale, ovvero siti di interesse che necessitano con urgenza di un piano di bonifica.
Lo rivela lo studio «Sentieri», studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, finanziato dal Ministero della salute e svoltosi tra il 2007 e il 2010. A ricordarlo è, nero su bianco, in una mozione sottoscritta dal Movimento 5 stelle e promossa dal vicepresidente di Montecitorio, Luigi Di Maio, a pochi giorni dall’eliminazione del segreto sull’audizione del pentito Carmine Schiavone.
Gran parte di questi siti sono collocati nella cosiddetta Terra dei fuochi, dove da anni si consuma uno dei delitti ambientali più atroci: lo sversamento illegale, incessante e continuo di rifiuti industriali pericolosi e tossici sulla terra e dentro la terra, che vengono poi dati alle fiamme per occultare le prove. Roghi che rimettono in circolazione nell’aria i rifiuti: è la morte dello Stato, il trionfo dell’illegalità, una condanna per gli abitanti, per l’economia, la terra, l’acqua e l’aria.
È tutto questo è la cosiddetta Terra dei fuochi: quell’area compresa tra il litorale domizio flegreo, l’agro aversano-atellano, l’agro acerrano-nolano e vesuviano e la città di Napoli, dove ogni giorno, più volte il giorno, tonnellate di rifiuti industriali, urbani e speciali sono abbandonati incontrollatamente ai margini delle strade o nelle campagne e poi dati alle fiamme. Uno smaltimento a basso costo per chi compie questi atti illeciti, che ha, però, un costo altissimo in termini di salute per chi lo subisce, costretto a vivere, senza percepirne il reale perciolo, in un luogo altamente inquinato da sostanze molto tossiche (diossine, policlorobifenili, policlorobifenili dioxin like e altro) e ad altissime percentuali.
Queste sostanze, ricorda la mozione, procurano una serie di malattie a partire dalla semplice «depressione» fino a quelle più gravi e serie, come le malattie tumorali, la sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi e lupus. L’inquinamento ambientale, infatti, procura uno stress ossidativo cellulare e mitocondriale che, a sua volta, produce una serie di danni seri ed irreversibili all’organismo umano. Per non parlare delle mutazioni epigenetiche, che si trasformerebbero in mutazioni genetiche per le future generazioni, causando nascite di bambini già ammalati o predisposti ad una serie di terribili malattie.
Alla luce dell’atroce situazione delineata, la mozione chiede, tra le altre cose, che il Governo si impegni a porre in essere tutte le forme di controllo incisivo del territorio campano atte a far cessare il criminale e illecito sversamento di rifiuti tossici; a intraprendere gli improrogabili interventi di bonifica del territorio campano; ad avviare una massiccia campagna di indagini epidemiologiche; ad istituire un tavolo tecnico permanente, che funga da cabina di regia; a definire gli strumenti volti alla bonifica e al risanamento dei territori contaminati, nonché al monitoraggio e al controllo sull’esecuzione di tali strumenti.
LA LISTA NERA DEI COMUNI INQUINATI
Acerra, Arienzo, Aversa, Bacoli, Brusciano, Caivano, Camposano, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castel Volturno, Castello di Cisterna, Cellole, Cervino, Cesa, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Giugliano in Campania, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mondragone, Monte di Procida, Nola, Orta di Atella, Parete, Pomigliano d’Arco, Portico di Caserta, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Paolo Bel Sito, San Prisco, San Tammaro, San Vitaliano, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Saviano, Scisciano, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola-Ducenta, Tufino, Villa di Briano, Villa Literno, Villaricca, Visciano
Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco e Trecase)
Per consultare la mozione clicca qui
Roberta Ragni
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