Ikea in aiuto dei rifugiati insieme all'UNHCR. La famosa società svedese infatti ha messo in campo le proprie conoscenze per aiutare chi non ha una casa. Così i progettisti di Ikea, seguendo sempre la filosofia di 'praticità' che contraddistingue la società, hanno ideato un rifugio più resistente e durevole nel tempo: RHU
Ikea in aiuto dei rifugiati insieme all’UNHCR. La famosa società svedese infatti ha messo in campo le proprie conoscenze per aiutare chi non ha una casa. Così i progettisti di Ikea, seguendo sempre la filosofia di ‘praticità‘ che contraddistingue la società, hanno ideato un rifugio più resistente e durevole nel tempo: RHU.
Per aiutare le migliaia di rifugiati costretti a vivere oltre 10 anni nelle tendopoli di tutto il mondo, il team di Ikea ha ideato RHU (refugee housing unit), un edificio leggero, con due porte. L’energia solare garantisce l’illuminazione notturna attraverso una copertura che assorbe il calore durante il giorno e lo emette quando occorre, ad esempio durante le notti fredde. Il tutto in 18 metri quadrati di spazio vitale.
Ma non solo. I pannelli sul tetto delle unità abitative sono fatti della stessa plastica robusta utilizzata nella costruzione delle porte. Il materiale che riveste la casa invece è un nuovo polimero chiamato Rhulite che permette alla luce di entrare durante il giorno, ma non mostra le ombre quando è illuminata dall’interno, di notte. Infine, il pannello solare che viene fornito insieme all’unità immobiliare alimenta una lampada.
Il gigante svedese ha già eretto 13 innovative capanne nella savana etiopica presso il campo profughi di Kobe, lo scorso agosto. La fila di strutture disposte con precisione si nota rispetto alle tende e alle baracche delle altre zone del campo.
Tuttavia, le Rhu non sono ancora a buon mercato. Il costo per la produzione è di circa 7mila dollari, ma Ikea sta lavorando per ridurlo. Il principale vantaggio di questa soluzione è ciò che caratterizza Ikea, ossia la facilità di trasporto. Le Rhu sono disponibili in scatole FlatPack e possono essere assemblate in mezza giornata, anche se alcuni abitanti del campo hanno raccontato che a volte è stato necessario un intero giorno per metterle in piedi.
Molte tende da campo rischiano di non resistere al duro clima desertico, come nei campi profughi in Sudan e in Etiopia. Qui entro sei mesi, Ikea spera di installare nuove Rhu in grado di durare almeno tre anni.
Se le capanne IKEA resisteranno al clima del deserto, esse potrebbero presto offrire ai rifugiati di tutto il mondo una casa migliore rispetto alle tende tradizionali. E secondo l’Unhcr, circa 3,5 milioni di persone vivono ancora nelle tende.
Francesca Mancuso
Foto: Ikea Foundation
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