Intossicazioni da funghi. Siamo in autunno, il periodo dell’anno preferito da chi ama raccogliere i funghi che popolano i nostri boschi soprattutto dopo una giornata di pioggia. Accanto alla stagione dei funghi ritornano purtroppo anche le intossicazioni. E’ bene dunque non avventurarsi nell’assaggiare dei funghi raccolti da noi se non abbiamo la certezza che siano commestibili.
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Intossicazioni da funghi, come evitarle? Siamo in autunno, il periodo dell’anno preferito da chi ama raccogliere i funghi che popolano i nostri boschi soprattutto dopo una giornata di pioggia. Accanto alla stagione dei funghi ritornano purtroppo anche le intossicazioni. È bene dunque non avventurarsi nell’assaggiare dei funghi raccolti da noi se non abbiamo la certezza che siano commestibili.
Proprio nel corso delle ultime ore si è verificato in provincia di Perugia, nella località di Piegaro, un nuovo caso – fortunatamente non grave – di intossicazione da funghi, che ha coinvolto tre donne, una madre e le due figlie, tutte ricoverate in ospedale.
Ricordiamo che la raccolta dei funghi può essere regolata in base a norme regionali e nazionali e che è richiesto ai raccoglitori di funghi (suddivisi tra dilettanti e professionisti) il possesso di uno speciale tesserino, che può essere rilasciato dal Comune di appartenenza.
Aiuto di un esperto
Non improvvisiamoci mai come esperti raccoglitori di funghi. Cadere in errore è infatti molto semplice. I funghi velenosi, talvolta, possono essere davvero molto simili alle varietà commestibili e causare confusione. Se vogliamo andar per funghi, ma non li conosciamo abbastanza, chiediamo di accompagnarci nella passeggiata tra i boschi ad una persona che abbia una lunga esperienza nella loro raccolta e nel loro riconoscimento.
Rivolgersi all’ASL
È possibile che la vostra esperienza nella raccolta dei funghi sia di livello medio. Avete deciso di andar per funghi e di scegliere soltanto le varietà che conoscete bene. Anche se siete sicuri di ciò che avete raccolto, per scrupolo e per evitare intossicazioni, rivolgetevi alla vostra Asl locale. Di solito presso le Asl sono infatti presenti servizi per il riconoscimento dei funghi velenosi e commestibili. Le Aziende Sanitarie Locali mettono a disposizione il servizio di riconoscimento dei funghi freschi indicativamente da agosto a novembre, con la presenza di un ispettore micologico.
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Conoscere i sintomi
In caso di intossicazione da funghi grave si può parlare di un vero e proprio avvelenamento. È dunque bene conoscerne i sintomi in modo da poter agire di conseguenza. Nel dubbio, dopo aver ingerito dei funghi di origine non certa e con la comparsa di alcuni sintomi sospetti, contattate il Pronto Soccorso. Nei casi più gravi l’avvelenamento da funghi può portare a compromettere il funzionamento del fegato. Tra i sintomi più comuni troviamo vomito e diarrea. Si possono presentare problemi gastrointestinali, che talvolta vengono scambiati erroneamente per influenza. I sintomi di intossicazione possono comparire dai 30 minuti alle 12 ore dopo l’ingestione di funghi velenosi. I casi meno gravi vengono curati con la semplice somministrazione di farmaci per alcuni giorni. In altri casi, è necessario il ricovero in ospedale. Nelle circostanze peggiori, il fegato può subire danni tanto gravi da rendere urgente un trapianto dell’organo. Per approfondire, vi rimandiamo al sito web della Ulss di Verona.
Raccogliere o acquistare e conservare i funghi
Non mancano purtroppo i casi di intossicazione legati al consumo di funghi non commestibili finiti sul mercato per errore. Al momento di acquistare i funghi è bene ricordare di controllare la presenza del cartellino micologico. Dovrete conoscere la provenienza dei funghi, la loro tipologia e, se possibile, anche la data di raccolta, prima di acquistarli. Trasportate i funghi raccolti o acquistati preferibilmente in sacchetti di carta, evitando le buste di plastica, per non favorire la formazione di muffe, umidità e marciumi. Per la conservazione dei funghi, potrete optare, ad esempio, per l’essiccazione, la preparazione di sottoli o il congelamento dopo la cottura. In ogni caso, prima di decidere di mangiare o conservare i funghi, se avete qualsiasi dubbio sulla loro tipologia e provenienza, consultate il parere di un esperto. Presso le ASL gli esperti vi indicheranno i migliori metodi per il consumo e la conservazione dei funghi a seconda della tipologia.
fonte foto: publicdomainpitures.net
Coltivare i funghi in casa
Non soltanto funghi da raccogliere o da acquistare, ma anche da coltivare in casa, persino se non si ha a disposizione un giardino. Si trovano in vendita sia online che nei negozi di giardinaggio dei kit per la coltivazione dei funghi in casa, accompagnati da manuali di istruzioni, contenitori appositi e spore per ottenere funghi commestibili. I metodi sono di solito molto semplici e prevedono, ad esempio, l’utilizzo di fondi di caffè. Si avranno a disposizione funghi commestibili in poche settimane. Anche in questo caso, se avete dei dubbi, rivolgetevi ad un esperto che saprà fornirvi le indicazioni più utili.
Marta Albè
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