Lasciando Salerno sulla litoranea che costeggia il mar Tirreno si attraversa appunto Marina di Eboli e si prosegue verso Paestum, importante località archeologica e naturalistica, e Agropoli, piacevole cittadina storica e turistica del nord del Cilento
Dove inizia il meridione, quello vero? Il famoso romanzo di Carlo Levi diceva ad Eboli dove, inoltrandosi verso l’entroterra, non c’erano più né strade né ferrovie.
Ovviamente non è più così, ma di certo a partire da questo punto ci si inoltra profondamente in un territorio con tante difficoltà, ma al tempo stesso molto affascinante.
Lasciando Salerno sulla litoranea che costeggia il mar Tirreno si attraversa appunto Marina di Eboli e si prosegue verso Paestum, importante località archeologica e naturalistica, e Agropoli, piacevole cittadina storica e turistica del nord del Cilento. È la classica strada costiera che corre rettilinea costeggiando la pineta. La prima fila di alberi è piegata dal vento. Ai lati si alternano ristoranti e centri commerciali, alcuni dei quali abbandonati. Si incontrano tanti piccoli negozi e qualche albergo a 4 stelle con palme e giardini costantemente irrigati. Poco più avanti si iniziano a vedere le mura del sito archeologico di Paestum. Il contrasto è forte.
Quando sulla Piana del Sele arriva il tramonto, dalle colline si scorge l’orizzonte punteggiato da fumosi e strani pennacchi. La mente corre a quanto letto sulla vicina “Terra dei Fuochi”. Chiedendo informazioni, il dubbio è confermato, anche se non in modo esplicito: “C’è foschia, l’umidità del mare...” è la prima risposta. “Ma quei pennacchi?”. “È ‘quello’ che ogni tanto si brucia….“.
I resti dell’antica città della Magna Grecia di Paestum superano di gran lunga per bellezza persino alcuni siti della stessa Grecia. Le mura antiche arrivano a costeggiare la strada locale senza protezioni. L’entrata ai templi e agli edifici della città, prima greca e poi romana, colpiscono per imponenza: sono una ricchezza che si è fortunatamente conservata quasi per intero dopo migliaia di anni. Un po’ più di cura e pulizia del sito sarebbe gradita, ma i turisti non mancano e girano meravigliati e soddisfatti.
Fuori le mura, dirigendosi verso la spiaggia, si incontra l’oasi di Torre di mare. Gestito da Legambiente, il sito cerca di proteggere i diversi ambienti che si attraversano camminando dal mare verso l’interno. Dalla piatta spiaggia di sabbia finissima si passa alle dune create dal vento, protette da una corda per non calpestare la preziosa vegetazione Qui si può ammirare il Giglio Marino.
Dopo aver incontrato i primi arbusti, i percorsi si inoltrano nella fitta ed ombrosa pineta, artificialmente creata molti anni fa per proteggere i vicini campi agricoli. Il vento piega anche qui molti di questi naturali difensori del territorio, ma il vero pericolo è un altro.
Sono numerosi i cartelli che ricordano come comportarsi per non danneggiare le dune e la pineta. Quello che è stato creato con l’impegno dell’uomo, ma soprattutto della natura, va ora conservato per garantire un futuro culturale, turistico e quindi economico a questo bel tratto del Cilento.
Una costa lunga e regolare che ammirata dal Borgo Antico, la parte alta di Agropoli, è ancor più bella quando il sole ormai rosso si abbassa dolcemente fino a sparire nel mare.
Luca D’Achille
Il racconto fa parte dell’iniziativa Turista per scelta (green). Per partecipare e diventare il nostro nuovo inviato, c’è tempo fino al 15 ottobre. Qui tutte le info: www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative