Pollo a base di funghi, uova vegetali, carne realizzata in vitro. È su questo cibo tecnologico e senza crudeltà che le start-up innovative della Silicon Valley puntano tutto, seguendo la strada della necessità di un'alimentazione più sostenibile e animal-free.
Pollo a base di funghi, uova vegetali, carne realizzata in vitro. È su questo cibo tecnologico e senza crudeltà che le start-up innovative della Silicon Valley puntano tutto, seguendo la strada della necessità di un’alimentazione più sostenibile e animal-free.
Un caso emblematico è quello del Quorn, alimento abbastanza sconosciuto in Italia, ma molto diffuso negli Stati Uniti e nel resto di Europa. Realizzata con il fungo “Fusarium venenatum“, ha un contenuto bassissimo di grassi ed è ricco di proteine. Ma, soprattutto, ricorda nella forma e nel colore la carne, tant’è che con esso si realizzano un po’ tutti i piatti “carnivori”.
Ethan Brown, fondatore di Beyond Meat, ama il gusto e la consistenza della carne, ma non le sue implicazioni etiche e ambientali. Per questo ha elaborato un approccio del tutto nuovo alla questione delle proteine animali, imitando il pollo. “Guardate l’impatto della carne sul clima –dice-. Guardate il suo impatto sulla salute umana, sul consumo delle risorse sul benessere degli animali. Tutto punta nella direzione di un grande cambiamento“. La soluzione? I suoi alimenti vegetali al gusto di pollo. Chi li ha assaggiati giura di non ravvisare alcuna differenza con la vera carne di pollo.
Ma se pensate che il mondo veg sia entusiasta di questo approccio, vi sbagliate. Nel dibattito veg la questione del “finto cibo animale”, che coinvolge anche seitan, tofu, “muscolo di grano” o formaggi e affettati vegetali, è molto sentita. In molti si chiedono perché sia necessario “imitare” la carne o gli altri derivati animali, di cui si potrebbe, invece, benissimo fare a meno. Ad altri, invece, questi cibi piacciono, semplicemente perché’ sono buoni e sono senza crudeltà, come si legge anche sul sito Vegfacile. In linea di massima, si concorda che a essi va riconosciuto il merito di rappresentare un valido aiuto nella transizione da un’alimentazione onnivora a una vegetariana o vegana, che non per tutti è facile.
Sempre in questa direzione, Josh Tetrick, invece, ha pensato a coloro che non riescono a rinunciare alle uova e ha creato un business “etico” con le sue uova vegetali. Ha fondato la Hampton Creek Foods e ha studiato più di 1.500 ingredienti vegetali per trovare una combinazione che avesse il sapore delle uova vere. Il suo prodotto, Just Mayo, può essere utilizzato per qualsiasi cosa, dalla maionese alle uova strapazzate. “Le uova sono incredibilmente versatili, ma lo sono anche le piante. Vogliamo battere le uova! Attualmente il nostro sostituto delle uova costa il 18% in meno delle uova come ingrediente in cucina. Ma vogliamo che diventi presto più conveniente del 60%, 90%“.
E nemmeno la carne in vitro è lontana dall’entrare nei supermercati di tutto il mondo. La Modern Meadow, con sedi in Missouri e California, è una delle diverse start-up che crea carne grazie all’ingegneria dei tessuti. In altre parole, stampa in 3D una bistecca. Non ha ancora rilasciato il suo prodotto finito, ma, come Hampton Creek and Beyond Meat, ha attirato grossi finanziamenti di capitale di rischio, con i soldi del Theil’s Breakout Labs del fondatore di PayPal, Peter Theil.
La stessa Hampton Creek è finanziata da Theil, insieme a Khosla Ventures, mentre Beyond Meat è sostenuta dai co-fondatori di Twitter Biz Stone e Evan Williams e dalla Kleiner Perkins Caufield & Byers. La Silicon Valley, insomma, ha ben individuato il potenziale del mercato del coosiddetto “fake food”. Ma sarà davvero questa la strada da seguire per un’alimentazione sostenibile?
Roberta Ragni
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