Stati Uniti: le autorita’ ordinano la rimozione dell’orto di una bambina di 4 anni

Orti urbani. Le autorita' statunitensi janno ordinato la rimozione dell’orto di una bambina di 4 anni

Un orto come luogo di gioco, di apprendimento e come opportunità per coltivare il proprio cibo. Ogni bambino dovrebbe avere un orto a disposizione, a casa o a scuola, ma non sempre questa possibilità viene garantita, per le ragioni più diverse. Le autorità statunitensi, ad esempio, hanno purtroppo ordinato la rimozione dell’orto di una bambina di 4 anni.

La protagonista della vicenda, che al momento ha trovato una soluzione parziale, si chiama Rosie e vive con la mamma, che è single ed è purtroppo affetta da alcuni problemi di salute, in una casa popolare del Sud Dakota, situata in un contesto condominiale. La bambina aveva dato vita ad un piccolo orto in una zona del cortile comune nascosta alla vista dei passanti.

La presenza dell’orto non poteva dunque turbare l’estetica dell’edificio. Eppure, le autorità hanno ritenuto indispensabile la sua rimozione, per poter svolgere dei lavori di manutenzione del cortile. L’orto che Rosie aveva creato con la mamma gli altri condomini ora non esiste più. È stato rimpiazzato con un orticello sostitutivo, situato in una posizione sfavorevole.

La promessa fatta a Rosie di poter dare inizio ad un nuovo orto la prossima primavera è l’unico lato positivo della vicenda. Il permesso di realizzare un nuovo orto è stato ottenuto non senza difficoltà e grazie ad una apposita petizione, che ha fortunatamente raccolto migliaia di firme. L’impegno in difesa dell’orto di Rosie ha coinvolto la Kitchen Gardeners International, che si era già occupata in precedenza di situazioni simili negli Stati Uniti.

Non si può però parlare di una vera e propria guerra contro gli orti urbani, ma si può certamente evidenziare una mancanza di tutela nei confronti dei cittadini che desiderano coltivare senza problemi il proprio orto all’interno di un cortile privato o condominiale. Secondo l’USDA, il dipartimento statunitense per l’agricoltura, interpellato tramite la petizione, non esiste nessuna legge scritta che impedisca a Rosie e alla sua mamma o ad altri inquilini delle case popolari di creare e coltivare un orto.

I lavori di manutenzione avrebbero però potuto essere svolti senza eliminare l’orto. Il proprietario dell’abitazione ha accordato il permesso di realizzare presto un nuovo orto che sarà a disposizione sia di Rosie che di tutti i condomini. Il risultato è stato ottenuto soprattutto grazie al supporto ricevuto da coloro che hanno firmato e che hanno diffuso la petizione di protesta – ora chiusa – in difesa dell’orto di Rosie. Nella speranza che situazioni simili non si verifichino mai più.

Marta Albè
Fonte foto: thehealthyhomeeconomist.com

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