Neanche i medici erano riusciti a guarirla dalla profonda depressione in cui era caduta a seguito della grave malattia che l'ha colpita. Ma il suo cane, Portos, ci è riuscito, riportando a casa sorridente la sua padroncina, una bimba di 10 anni ricoverata presso il reparto di Terapia Intensiva Pediatrica (TIP) del Policlinico Gemelli di Roma
Neanche i medici erano riusciti a guarirla dalla profonda depressione in cui era caduta a seguito della grave malattia che l’ha colpita. Ma il suo cane, Portos, ce l’ha fatta, riportando a casa sorridente la sua amichetta umana, una bimba di 10 anni ricoverata da tempo presso il reparto di Terapia Intensiva Pediatrica (TIP) del Policlinico Gemelli di Roma.
La piccola è affetta da una grave malattia, la mielite post-infettiva, una reazione del midollo spinale molto rara, che provoca una forma temporanea di tetraplegia. La sua condizione e il lungo ricovero presso l’ospedale romanol’ avevano portata a sviluppare quella che i medici hanno definito come “profonda depressione post-traumatica”.
A riportarla a galla però è stato il fido Portos, a cui l’equipe di rianimatori pediatrici, neuropsichiatri infantili ed ematologi del Gemelli, d’accordo con la famiglia, ha dato il permesso di far visita alla bambina che ha trascorso così ogni giorno del tempo insieme al suo amico a quattro zampe.
La speranza dei medici era che la terapia con animali potesse, attraverso il gioco, far tornare il sorriso sulle labbra della piccola, aiutandola al tempo stesso a ritrovare la forza d’animo per affrontare l’impegno della fisioterapia. Così è stato. Quello portato a termini da Portos è stato il primo caso nel Lazio di pet therapy in Terapia Intensiva Pediatrica, realizzato con successo al Policlinico A. Gemelli.
Dopo il Bambin Gesù, anche il Gemelli ha avviato un programma di per therapy grazie all’idea dell’équipe medica diretta dal professor Giorgio Conti.
Ora la bimba è tornata a casa guarita.
Francesca Mancuso
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