Noce moscata, tutte le proprietà e i benefici per la salute di questa spezia di origine orientale.
La noce moscata è una spezia comunemente utilizzata in cucina, che nasconde numerose proprietà benefiche. Si tratta del seme decorticato della Miristica fragrans, un albero sempreverde originario delle foreste pluviali delle isole Molucche, in Indonesia. La noce moscata viene impiegata nelle preparazioni alimentari grattugiandone piccole quantità sui cibi per arricchirne il sapore.
Questa spezia è conosciuta fin dall’antichità per il suo aroma caratteristico e per le sue proprietà afrodisiache e curative. La noce moscata contiene composti chimici noti per le loro proprietà antiossidanti, utili per prevenire le malattie e per salvaguardare la salute. Presenta inoltre numerosi oli essenziali volatili, tra i quali troviamo cinaol, linalool e terpeniol.
I principi attivi presenti nella noce moscata trovano numerose applicazioni terapeutiche nelle medicine tradizionali, che li impiegano per le loro proprietà antimicotiche, antidepressive, digestive e carminative, che promuovono, cioè, l’eliminazione dei gas intestinali e contribuiscono a lenire le coliche.
La noce moscata è una fonte preziosa di sali minerali, tra i quali troviamo rame, potassio, calcio, ferro, manganese, zinco e magnesio. Il potassio è un componente fondamentale per mantenere sotto controllo la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Il manganese e il rame vengono impiegati dall’organismo come co-fattori per gli enzimi antiossidanti, mentre il ferro è essenziale per la formazione dei globuli rossi. È inoltre ricca di vitamine del gruppo B e contiene vitamina C, acido folico e vitamina A, oltre a numerosi flavonoidi antiossidanti, come il betacarotene, considerato essenziale per il mantenimento di una buona salute.
Fin dai tempi antichi, la noce moscata e gli oli da essa ricavati venivano impiegati nella medicina tradizionale indiana e cinese per la cura di malattie collegate al sistema nervoso e all’apparato digerente. Alcune sostanze contenute nella noce moscata, come elemicina e miristicina, hanno un effetto stimolante sul cervello e sarebbero in grado di proteggerlo dall’Alheimer.
La noce moscata contiene eugenolo, una sostanza impiegata in ambito dentistico per alleviare il mal di denti. L’olio ottenuto dalle noci moscate viene impiegato per effettuare massaggi localizzati utili ad eliminare i dolori muscolari, articolari e reumatici. I decotti venivano invece utilizzati contro nausea, gastrite e indigestione.
Da ricordare anche le sue proprietà depurative. La noce moscata aiuta il fegato e i reni nell’eliminazione delle tossine. Previene e contribuisce a dissolvere i calcoli ai reni, con grandi benefici sia per l’apparato digerente che urinario. Promuove la luminosità della pelle e può rappresentare un integratore efficace nella cura dell’acne, anche a livello di applicazione cosmetica.
Favorisce il rilassamento e il buon sonno, soprattutto se aggiunta alle tisane della buonanotte, sempre in piccolissime quantità. Viene impiegata nella formulazione di collutori e dentifrici per via delle sue proprietà antibatteriche e antiodoranti.
Controindicazioni
Attenzione ad un impiego eccessivo della noce moscata. Questa spezia è ben tollerata in piccole quantità, ma il suo consumo in dosi abbondanti può causare mancanza di concentrazione, palpitazioni e aumento della sudorazione. Nei casi più gravi di vera e propria intossicazione, la noce moscata può provocare allucinazioni e delirio.
L’impiego della noce moscata, nelle ricette culinarie tradizionali che la prevedono tra gli ingredienti, avviene in quantità minime. L’utilizzo della noce moscata a scopo curativo, come rimedio fitoterapico, può avvenire soltanto sotto lo stretto controllo di un medico, data l’alta tossicità di questa spezia per quanto riguarda l’assunzione in dosi elevate. La noce moscata deve essere impiegata con attenzione anche in cucina. Una dose di assunzione superiore ai 5 grammi può infatti provocare avvelenamento. Se assunta in dosi superiori, tra i 10 e i 20 grammi, può causare sonnolenza o allucinazioni visive, e risultare fatale.
Marta Albè
Fonte foto: healthmeup.com