Elf Pavlik: l’hacker che rinuncia a soldi e passaporto per un mondo migliore

"Elf" Pavlik vive senza soldi e passaporto da ben 4 anni. Lo fa come forma di protesta contro il sistema politico-economico che governa il mondo in cui viviamo. Per questo ha scelto di essere apolide e negli ultimi quattro anni ha vissuto in diverse parti dell'area Schengen. Negli allevamenti, nei campi, nelle grandi città.

“Elf” Pavlik vive senza soldi e passaporto da ben 4 anni. Lo fa come forma di protesta contro il sistema politico-economico che governa il mondo in cui viviamo. Per questo ha scelto di essere apolide e negli ultimi quattro anni ha vissuto in diverse parti dell’area Schengen. Negli allevamenti, nei campi, nelle grandi città.

Il passaporto, certo, è essenziale per raggiungere altre aree del mondo, ma lui non si preoccupa di potersi spostare solo in questi 26 paesi dell’Europa. “Mi sento liberato. Avere un passaporto significa accettare un insieme di regole. Sono limitato nei luoghi in cui posso muovermi, ma questa è la mia libera scelta. Non voglio contribuire a questo sistema, e se fossimo molti di più a farlo potremmo creare un’alternativa“, racconta il giovane trentenne cresciuto a Danzica, Polonia, e ingegnere specializzato in tecnologie dell’informazione.

Ma, nonostante la sua scelta di astenersi dalla corsa verso il successo e il denaro, Elf lavora instancabilmente. Non per soldi, ma per soddisfare la sua passione sull’impatto degli uomini sul mondo e cambiarlo in modo positivo. Esperto di tecnologia, utilizza il web per diffondere i principi che ispirano la filosofia stessa degli hacker: condivisione, apertura, decentramento, accesso gratuito alle informazioni e miglioramento del mondo. Pavlik, quindi, vede Internet come un terreno fertile per la sharing economy e la collaborazione.

Non ha sempre vissuto in questo modo. Ha lavorato in una società di tecnologia, capendo che vivere solo con il fine di ottenere uno stipendio fosse “poco sano”. Così ha provato a trascorrere tre mesi senza denaro e ha apprezzato l’esperienza. Ha deciso di raccogliere fondi per viaggiare attraverso l’Europa, rinunciando definitivamente all’insaziabile sistema capitalista. La ricompensa che cerca non è la moneta: “voglio essere sicuro che il mio lavoro abbia benefici per le altre persone“, dice il cittadino del pianeta Terra.

elf pavlik

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Elf ora è libero da quel sistema formale di Paesi, di un nome e cognome imposto alla nascita, di un lavoro fisso per sopravvivere. “Il mio nome è “Elf” (elfo) Pavlik. Ho deciso di chiamarmi così perché questi personaggi mi ricordano la natura e il Natale – spiega l’hacker apolide-. È arrivato il momento di dare e mi piace il riferimento al regalo come motivazione: rendere felice qualcuno. E ‘un bel modo di intendere la vita. Accettare tutto come un dono. Gli elfi vivono immersi nella natura e mi piace immaginarmi come una parte di essa. Non voglio che le mie scelte di vita dipendono dal denaro”.

Roberta Ragni

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