A 16 anni inventa la bioplastica fatta con le bucce di banana

Dalle bucce di banana si può produrre la plastica. Ancora una volta le idee per migliorare il pianeta rivolgendo lo sguardo a soluzioni sostenibili vengono proposte dai più piccoli. Elif Belgin, 16enne di Istanbul, un bel giorno ha pensato che le bucce di questo gustoso frutto, invece di finire nella spazzatura, avrebbero potuto trasformarsi in qualcosa di riutilizzabile. Con la sua idea, la giovane ha vinto il premio 2013 Science in Action award, 50.000 dollari offerti dalla Scientific American come parte del contest Google Science Fair

Dalle bucce di banana si può produrre la plastica. Ancora una volta le idee per migliorare il pianeta rivolgendo lo sguardo a soluzioni sostenibili vengono proposte dai più piccoli. Elif Belgin, 16enne di Istanbul, un bel giorno ha pensato che le bucce di questo gustoso frutto, invece di finire nella spazzatura, sarebbero state utili creando qualcosa di riutilizzabile. Con la sua idea, la giovane ha vinto il 2013 Science in Action award, 50.000 dollari offerti dalla Scientific American come parte del contest Google Science Fair.

Quest’ultimo, organizzato annualmente da Google, si propone di premiare le idee migliori dei ragazzi di varie fasce d’età, dai 13 ai 18 anni. Così è stato per Elif, che un bel giorno si è soffermata a riflettere sul fatto che la frutta è naturalmente avvolta in un involucro, che le fornisce tutta la protezione di cui ha bisogno, caratterizzato da flessibilità e resilienza. Elif Bilgin ha approfondito la questione e ha scoperto che gli amidi e la cellulosa contenuta nello strato esterno delle bucce di banana potevano essere utilizzati anche per creare materiali in grado di isolare i fili o per protesi mediche.

Mettendo a frutto quanto imparato, Bilgin ha poi sviluppato un processo chimico per trasformare le bucce in una bioplastica resistente, sperando di poter contribuire a ridurre la dipendenza dal petrolio. I suoi sforzi sono stati ampiamente ricompensati dal primo premio conquistato, diventando una delle finaliste del Google Science Fair.

Secondo la giovane, il problema da risolvere riguardava il fatto che la plastica che usiamo contiene derivati dal petrolio e questi stanno causando l’inquinamento ambientale. Se la plastica (un materiale con una tale vasta gamma di utilizzi nella vita quotidiana) potrà essere prodotta con l’uso di bucce di banana (un materiale che viene gettato via ogni giorno), allora diventerà una valida rivale per la plastica a base di petrolio.

Il mio progetto è sull’utilizzo di bucce di banana per la produzione di bioplastica in sostituzione della tradizionale plastica a base di petrolioha spiegato Elif Bilgin sul sito ufficiale del concorso. “In questo progetto, ho sviluppato un metodo per fare la plastica utilizzando le bucce di banana e ho trovato nuove aree per l’uso della plastica che ho fabbricato, utilizzando la bioplastica per la realizzazione di protesi estetiche e per l’isolamento dei cavi”.

La sedicenne turca ha mostrato il suo progetto, tanto semplice quanto significativo, anche con un disegno, illustrato in questo video.

Per dare vita al suo progetto, Elif ha impiegato 2 anni. Durante questo periodo di tempo, è riuscita davvero a produrre bioplastica, effettivamente utilizzata nella vita quotidiana. Dopo l’orto dai rifiuti realizzato per salvare la barriera corallina indonesiana, un’altra ‘giovane’ idea potrebbe contribuire a salvare il pianeta.

Francesca Mancuso

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