Power Pocket: ricaricare gli smartphone col calore del corpo

Pantaloncini e sacco a pelo, non servirà altro per ricaricare la batteria del proprio smartphone. Anzi, serve una cosa ancora, il calore del corpo. Da uno studio a quattro mani svolto da Vodafone e la Southampton University nasce Power Pocket, l'innovativo sistema di ricarica che utilizza il calore del corpo umano e il movimento per generare elettricità


Pantaloncini e sacco a pelo, non servirà altro per ricaricare la batteria del proprio smartphone. Anzi, serve una cosa ancora, il calore del corpo. Da uno studio a quattro mani svolto da Vodafone e la Southampton University nasce Power Pocket, l’innovativo sistema di ricarica che utilizza il calore del corpo umano e il movimento per generare elettricità.

In vista dei festival musicali estivi, o ancora dei campeggi e delle vacanze “en plein air”, Power Pocket potrebbe garantire il cellulare sempre carico senza avere la necessità di collegarlo alla rete elettrica tradizionale. Merito dei nuovi materiali intelligenti cuciti in questo caso negli shorts, che utilizzano l’energia cinetica creata dai movimenti di chi lo indossa per ricaricare i telefonini. Allo stesso modo, nel caso del sacco a pelo, i moduli collegati al tessuto catturano l’energia termica dal corpo mentre si dorme per creare energia elettrica.

Vodafone ha collaborato dunque con l’Università di Southampton per creare caricatori per smartphone dedicati soprattutto ai frequentatori di festival. Il Power Pocket negli shorts funziona dunque grazie ad una sorta di gomma che contiene degli spazi vuoti. Le superfici di questi vuoti e le loro dimensioni nei pantaloncini cambiano se schiacciate o deformate, producendo carica. Non appena chi li indossa si muove, i pantaloncini raccolgono l’energia cinetica.

vodafone ricarica

La ricarica nel sacco a pelo invece avviene utilizzando il ‘Seebeck Effect’. Questo effetto crea piroelettricità, ossia la capacità di alcuni materiali di generare una carica temporanea quando vengono riscaldati o raffreddati. Nel caso del sacco a pelo, questo processo rileva la variazione di temperatura attraverso un modulo termoelettrico montato sul tessuto. Il calore dal corpo di chi dorme passa attraverso questo modulo contenuto all’interno del sacco, che contiene film polimerici e due semiconduttori capaci di generare una carica elettrica quando si riscaldano.

I tempi di ricarica? Spiega Vodafone che 8 ore nel sacco a pelo, grosso modo, forniscono 24 minuti di autonomia in conversazione e 11 ore in standby considerando che la parte interna del sacco a pelo raggiunge una temperatura di circa 37 gradi. Allo stesso modo, una giornata intera trascorsa a camminare e ballare con addossi i pantaloncini permetterà di tenere in carica lo smartphone per quattro ore.

Francesca Mancuso

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