Test cosmetici: brevettato metodo alternativo senza sperimentazione su animali

Skimune. Stop ai test sugli animali per cosmetici e farmaci. Un passo avanti in tale direzione è appena stato compiuto. E’ infatti stato brevettato un nuovo e semplice test di laboratorio nato per verificare le reazioni di sensibilizzazione dovuti a cosmetici o ai nuovo farmaci. Il test è stato presentato nei giorni scorsi a Bruxelles, in occasione della conferenza “In vitro testing industrial platform”.

Stop ai test sugli animali per cosmetici e farmaci. Un passo avanti in tale direzione è appena stato compiuto. È infatti stato brevettato un nuovo e semplice test di laboratorio nato per verificare le reazioni di sensibilizzazione dovuti a cosmetici o ai nuovo farmaci. Il test è stato presentato nei giorni scorsi a Bruxelles, in occasione della conferenza “In vitro testing industrial platform”.

Come riportato da parte dell’Ansa, il nuovo test alternativo all’uso di animali è stato brevettato da parte dei ricercatori della New Castle University, in Inghilterra. Il nuovo metodo è stato definito come in grado di offrire una valida alternativa all’uso di test sugli animali nei laboratori. La legge europea sui cosmetici aveva bandito a partire da marzo 2013 i test sugli animali, i quali non erano stati ancora del tutto sostituiti da alternative.

Secondo quanto dichiarato da parte di Anne Dickinson, esperta dell’istituto universitario di medicina molecolare che si è occupato di mettere a punto il nuovo test ”Il sistema parte dall’impiego di cellule prelevate da campioni di sangue umano, differenziate in cellule dendritiche che attivano i linfociti T e una cascata di citochine per predire le reazioni di sensibilizzazione cutanea e avverse da ingredienti cosmetici o da nuovi farmaci. Il test offre una accurata e rapida alternativa all’impiego degli animali ed è stato già sperimentato con successo da alcune aziende farmaceutiche”.

Si tratta dunque di una alternativa ai test sugli animali considerata sicura ed affidabile già dalle prime sperimentazioni avvenute con risultati positivi. Il nuovo test prende il nome di Skimune ed è già stato testato da parte di diverse compagnie farmaceutiche, secondo quanto comunicato dall’Università di Newcastle.

Come secondo quanto spiegato da parte dei suoi ideatori, Skimune risulta in grado di stabilire se il prodotto oggetto di test sia in grado di suscitare una risposta immunitaria che possa tradursi in una allergia o sensibilizzazione, risultando efficace nell’individuazione di problemi laddove i test sugli animali, ora vietati in Europa per quanto riguarda i cosmetici, o le simulazioni informatiche utilizzate abbiano fallito. Il ricorso al nuovo test risulterebbe vantaggioso anche alle stesse aziende, per quanto riguarda tempo e denaro. A parere degli ideatori di Skimune, infine, al momento non sarebbe presente sul mercato nessuna alternativa altrettanto efficace.

Come dichiarato da parte della professoressa Dickinson, infatti: “Questo test della cute offre un’accurata e rapida alternativa alla sperimentazione animale e fornisce il ponte tra i test di laboratorio per nuovi farmaci e la prima fase della sperimentazione clinica umana. È preciso e più veloce di qualsiasi cosa attualmente in giro e può far risparmiare tempo e risorse per le aziende. Il test identifica i farmaci o i prodotti che possono causare una reazione o semplicemente non funzionano in modo efficace negli esseri umani”. Una nuova speranza, dunque, per un futuro completamente privo di quei test sugli animali ormai giudicati inutili e inefficaci anche da parte della scienza.

Marta Albè

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