Salone del Libro 2013: sempre più editori amici delle foreste

Gli italiani, contrariamente a quanto pensano alcuni editori, amano la carta riciclata e non trovano differenze di leggibilità tra i libri stampati in carta riciclata e quelli in carta prodotta con fibra vergine. Lo dice Greenpeace, direttamente dal Salone di Torino, da cui oggi ha diffuso la nuova classifica Salvaforeste

Gli italiani amano la carta riciclata e non trovano differenze di leggibilità tra i libri stampati in carta riciclata e quelli in carta prodotta con fibra vergine. E gli editori sono sempre più amici delle foreste. Lo dice Greenpeace, direttamente dal Salone di Torino, da cui oggi ha diffuso la nuova classifica Salvaforeste.

Quest’ultima valuta la sostenibilità dell’editoria italiana sotto l’aspetto della carta utilizzata. Ormai sempre un maggior numero di editori sembra essersi convertito alla carta riciclata, prodotta dalla raccolta differenziata, che ha innumerevoli vantaggi: non abbatte gli alberi, consente di risparmiare sul consumo di energia e acqua e di ridurre le emissioni di CO2. Nonostante questo, altri editori si ostinano ancora ad usare quella in fibra vergine, convinti che la carta riciclata renda i libri meno leggibili e quindi sgraditi al pubblico.

Ma i lettori, interrogati tramite un sondaggio ad hoc di Greenpeace, non la pensano affatto così. Oltre 12mila persone hanno già completato il questionario online e 9 su 10 hanno dichiarato di non trovare differenze di leggibilità tra i libri stampati in carta riciclata e quelli in carta prodotta con fibra vergine.

I primi risultati sembrano chiari: i lettori italiani segnalano di non avere nessun problema con la carta riciclata” ha detto Esperanza Mora, della campagna foreste di Greenpeace. “Al Salone continueremo a distribuire copie del questionario per informare i lettori sui rischi della deforestazione e conoscere la loro opinione sui libri in carta riciclata“.

Come fare per aggiudicarsi il primo posto della classifica “Salvaforeste”? Occorre soprattutto l’impegno da parte degli editori ad aumentare l’utilizzo di carta riciclata.

Dei passi avanti in questa direzione sono stati compiuti, ad esempio, dal Gruppo Mondadori, che ha preso con Greenpeace l’impegno di aumentare l’utilizzo di carta FSC nei propri volumi nell’arco di tre anni e ha adottato una politica di acquisto della carta che ne esclude la provenienza da fonti controverse. Bene anche il Gruppo RCS che si sta impegnando a controllare la propria filiera della carta. Grazie a questo, entrambi sono passati alla fascia verde chiaro in classifica, la seconda in ordine d’importanza, chiamata “Sulla buona strada”.

Anche Giunti sta dimostrando che anche i grandi gruppi editoriali possono puntare su questo tipo di carta e in solo un anno ha avviato la stampa di ben 45 collane in carta riciclata e, per i prodotti che non ne permettono l’utilizzo, si è impegnata a utilizzare solo carta certificata dallo standard FSC® (Forest Stewardship Council), l’unico sistema di certificazione al momento in grado di garantire la tutela delle foreste.

Ma Greenpeace ha chiesto agli editori di impegnarsi pubblicamente con una Politica di Acquisto della Carta a Deforestazione Zero, con tre mosse:

classifica citta

  • utilizzare per la stampa dei propri libri carta r iciclata che, pur non essendo certificata, presenti requisiti non inferiori alla certificazion e di riferimento Blauer Engel;

  • sostituire, per i prodotti che non permettono l’utilizzo di carta riciclata, la carta proveniente da fibre vergini con carta certificata dallo standa rd FSC. Altri schemi di certificazione potranno essere presi in considerazione in fase di transizione;

  • dimostrare la completa tracciabilità dei propri prodotti ed eliminare dalla filiera carta proveniente da fonti e aziende controverse come APRIL

Clicca qui per scaricare la nuova classifica Salvaforeste

Francesca Mancuso

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