Dazi sui pannelli solari cinesi: domani la decisione della Commissione Ue

L'Ue sarà a favore o contro i dazi anti-dumping sulle importazioni di pannelli solari dalla Cina? La risposta definitiva è attesa per domani, quando il Commissario Ue per il Commercio, Karel De Gucht, discuterà della proposta di imporre le tariffe

L’Ue sarà a favore o contro i dazi anti-dumping sulle importazioni di pannelli solari dalla Cina? La risposta definitiva è attesa per domani, quando il Commissario Ue per il Commercio, Karel De Gucht, discuterà della proposta di imporre le tariffe. Secondo varie indiscrezioni, De Gucht sarebbe favorevole all’adozione di questa soluzione.

L’Europa avrà tempo fino al 5 giugno prossimo, meno di un mese dunque, dopo nove mesi di indagini atte a stabilire se l’introduzione dei pannelli fotovoltaici cinesi nel mercato europeo sarà sottoposta ai dazi doganali.

Ma cos’è esattamente il dumping? Come ha spiegato EU ProSun, questa pratica si verifica quando un’azienda straniera vende all’interno del territorio dell’Unione uno o più prodotti ad un prezzo inferiore rispetto a quello normalmente adottato, ossia ai prezzi interni del prodotto o al costo di produzione nel proprio mercato interno. Come fare dunque per contrastare queste pratiche commerciali illecite? Le autorità europee possono decidere di imporre dei dazi, pagati all’Ue dall’importatore, raccolti dalle autorità doganali nazionali dei paesi interessati. Ed è quello che potrebbe accadere dal 6 giugno in poi.

Quella che vede contrapposte l’Europa e la Cina – ma anche gli Usa e la Cina – è una battaglia che va avanti da un anno e che ha portato ad adottare misure decise oltreoceano, a seguito di una denuncia contro la Cina avanzata da varie società e da altri operatori statunitensi per concorrenza sleale.

Anche il Vecchio Continente, da settembre 2012 è stato chiamato a rispondere duramente contro la Cina dai produttori di pannelli europei. Secondo un rapporto reso noto da Reuters, i dazi potrebbero aggirarsi attorno al 30% e sarebbero imposti per un massimo di cinque anni. Ma sul Wall Street Journal si parla addirittura del 46%.

I produttori dell’UE lamentano il fatto che le aziende cinesi abbiano attirato oltre l’80 per cento del mercato europeo partendo da zero: “Le importazioni fotovoltaiche cinesi si sono quadruplicate tra il 2009 e il 2011 oltre a tutta la domanda globale“, riferisce Reuters. E la Cina solo nel 2011 ha esportato più di 21 miliardi di euro di pannelli nell’Unione europea. SolarWorld, uno dei più grandi gruppi ad operare in Germania, ha accusato in parte la Cina dei suoi problemi, di cui fanno parte 900 milioni di euro di debiti.

Non è detto però che quella dei dazi sia l‘unica soluzione praticabile. La Commissione europea infatti potrebbe lasciare la porta aperta per un negoziato col governo di Pechino prima di dicembre.

Francesca Mancuso

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Image Credits: Bloomberg

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