L'elettronica del futuro sarà votata alla sostenibilità, parola dell'Università di Perugia dove un team di ricercatori è all'opera per creare dei circuiti elettronici "intelligenti" ed eco-compatibili stampati su carta
L’elettronica del futuro sarà votata alla sostenibilità, parola dell’Università di Perugia dove un team di ricercatori è all’opera per creare dei circuiti elettronici “intelligenti” ed eco-compatibili stampati su carta.
Se ne stanno occupando in particolare gli scienziati dell’HFElab “High Frequency Electronics Lab” coordinato dal professore Luca Roselli e specializzato nello studio di tecnologie innovative per la “green electronics”, l’elettronica fatta con materiali ecocompatibili e a massima biodegradabilità. L’attenzione degli studiosi è rivolta soprattutto alla paper electronics, l’elettronica su carta, volta alla creazione delle “etichette” intelligenti che oltre all’eco-compatibilità offrano la possibilità di sfruttare, a costi davvero bassi, alcune proprietà meccaniche della carta, tra cui la flessibilità. E soprattutto biodegradabili.
Partecipando al progetto di ricerca interuniversitario nazionale GRETA (GREen TAgs and sensors with ultrawideband identification and localization capabilities), i ricercatori perugini cercheranno di sviluppare un circuito elettronico su supporto cartaceo autonomo dal punto di vista energetico, poiché capace di raccogliere l’energia necessaria dall’ambiente e impiegarla per svolgere funzioni di “sensing” (rilevazione e trasmissione dati di vario genere) e localizzazione.
Un ambizioso obiettivo a cui contribuiscono anche gli Atenei di Bologna, dell’Aquila, di Ferrara e di Pavia. I ricercatori perugini al momento stanno lavorando proprio su questo, cioé cercheranno di rendere i circuiti energeticamente autonomi facendo loro attingere energia dall’ambiente circostante. Ma punteranno anche a non far loro sprecare la poca energia raccolta sviluppando circuiti a bassissimo consumo.
Le prime applicazioni della tecnologia studiata nel progetto GRETA saranno individuate in ambito ospedaliero. Si parla infatti di smart hospital, realizzando etichette in grado di “rilevare i parametri vitali dei pazienti e in grado di localizzare oltre che controllare, lo stato di conservazione di materiali deperibili quali sacche di plasma e medicinali” spiegano gli ideatori. “In ambito industriale, invece, si lavorerà a impieghi nella logistica e nel monitoraggio della catena alimentare del freddo“.
Francesca Mancuso
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