Alla scoperta del Marocco che non t’aspetti tra sci e trekking

Quando si pensa al Marocco l'immaginario corre subito alla bellezza delle città imperiali, al deserto o al disordinato fascino di Marrakech, eppure il Marocco, a poco più di 100 km proprio da quest'ultima, è capace di riservare sorprese inaspettate fra verdi pascoli e paesaggi alpestri di grande appeal, scenario perfetto per gli amanti della natura e degli sport montani.

Quando si pensa al Marocco l’immaginario corre subito alla bellezza delle città imperiali, al deserto o al disordinato fascino di Marrakech, eppure il Marocco, a poco più di 100 km proprio da quest’ultima, è capace di riservare sorprese inaspettate fra verdi pascoli e paesaggi alpestri di grande appeal, scenario perfetto per gli amanti della natura e degli sport montani.

Lasciatevi alle spalle il brusio della folla, il rumore e lo smog del traffico perenne, il vociare degli affollatissimi suk cittadini e preparatevi a partire per un viaggio del tutto diverso, alla scoperta di un altro Marocco, fra i silenzi e i luoghi dell’anima di uno degli angoli meno battuti, ma sempre più apprezzati, del turismo marocchino, fra fitti boschi di conifere, cedri, argan ed eucalipti, creste carsiche e laghi, canyon rocciosi e fortezze aggrappate ad alture cui fanno da sfondo autentici giganti montuosi.

Sì, perché in Marocco si trovano le cime più alte del Nord Africa, quelle appartenenti alla catena montuosa dell’Atlante, detta anche dei monti Atlas, con picchi anche oltre i 4 mila metri. Imponenti rilievi sui quali si scia avendo come sfondo, in lontananza, il deserto del Sahara.

Pensate che bella e inedita sensazione! Un’esperienza che gli amanti degli sport invernali dovrebbero fare almeno una volta nella vita. Da dicembre ad aprile, si scia d’altronde tranquillamente sui 3270 metri dell’Oukaïmeden, la più alta stazione sciistica d’Africa. Il paesaggio circostante è di grande fascino e ricco di contrasti col verde del fondovalle messo in risalto dalla chiara e brulla roccia dei rilievi.

Fa da sfondo alla via Tizi n’Tichka, una delle più belle del Marocco (vi è stato girato anche il film Babel di Alejandro González Iñárritu) che si snoda fino ai 2260 metri dell’omonimo passo, il punto transitabile più alto del Paese. Seguendo, preferibilmente in fuoristrada, questo tracciato si incontrano casbah e villaggi berberi fortificati di terra rossa. Fra tutti Telouet e Aït Benhaddou. Quest’ultimo in particolare è un labirinto di viuzze e case di sabbia su cui domina uno dei più bei ksar (sono villaggi fortificati) del Paese, magnifico balcone naturale sul Sahara, non a caso scelto spesso come location cinematografica (Gesù di Nazareth di Zeffirelli, Il gladiatore di Ridley Scott, Lawrence d’Arabia di David Lean, Sodoma e Gomorra di Robert Aldrich, …).

I monti dell’Atlante, oltre che per gli sport invernali, sono anche il paradiso del trekking. Molti sono, infatti, le escursioni organizzate fattibili e i sentieri che si possono seguire per rigeneranti passeggiate immersi nella natura a piedi, a cavallo o in mountain bike.

In particolare Il Medio e l’Anti-Atlante (situati nel nord del Paese) sono perfetti per gli amanti delle passeggiate poco impegnative in mezzo ai boschi poiché il dislivello è relativamente ridotto. Fra i punti di maggiore interesse in questa parte dell’Atlante, il Parco nazionale di Ifrane, fra foreste di cedri, laghi, colline e villaggi berberi, le cascate delle Vergini e lo splendido cedreto di Aïn Leuh. Anche se c’è la possibilità di fare escursioni più impegnative come il percorso delle Creste di Bou Iblane e Bounaceur, che presenta un dislivello maggiore.

L’Alto Atlante consente escursioni di tutti i tipi e punto di partenza ideale per farle è Azilal: nei corsi d’acqua Ahansal e Assif Melloul si può praticare canyoning, rafting e kayak e di grande impatto sono i contesti paesaggistici offerti dalla valle degli Aït Bouguemez, dalle cascate di Ouzoud, dal lago di Bin e dalla valle e dalle gole di Mgoun.

Il monte M’Goun (4068 metri) si scala in 6 giorni, mentre si raggiunge in due giorni e mezzo, partendo dal villaggio di Imlil, la vetta del monte Toubkal che, con i suoi 4167 m, è la 2° cima più alta d’Africa, dopo il Kilimangiaro.

A 30 km a sud di Marrakech, vicino al Parco Nazionale di Toubkal, Terres d’Amanar è una struttura che offre il più grande percorso aereo d’Africa che sorvola i canyon di terra rossa. È anche un ottimo punto di partenza per fare trekking e ha vinto il Trofeo per il Turismo Sostenibile nel 2009.

Non resta insomma che, zaino in spalla, partire per andare alla scoperta di questo meraviglioso e inaspettato angolo del Marocco!

Vincenzo Petraglia

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