Piombo nei cartoni della pizza, scatta il ritiro in Valle d'Aosta e si riapre così la questione del rischio chimico correlato ai contenitori per il trasporto di alimenti. In Valle d'Aosta il sistema di allerta alimentare ha segnalato il ritiro dal mercato di due lotti di cartoni per pizza a causa della presenza eccessiva di piombo.
Piombo nei cartoni della pizza, scatta il ritiro in Valle d’Aosta e si riapre così la questione del rischio chimico correlato ai contenitori per il trasporto di alimenti. In Valle d’Aosta il sistema di allerta alimentare ha segnalato il ritiro dal mercato di due lotti di cartoni per pizza a causa della presenza eccessiva di piombo.
La motivazione del ritiro è legata al rischio chimico di contaminazione alimentare, che vede al proprio centro in particolare la presenza di piombo. I contenitori per la pizza normalmente utilizzati nel nostro Paese possono essere considerati sicuri? In Valle d’Aosta è stata rilevata una presenza eccessiva di piombo nella cellulosa utilizzata per la fabbricazione dei cartoni per pizze e calzoni.
Che cosa dice la legge italiana in proposito? Essa vieta l’utilizzo di cellulosa riciclata nella produzione di cartoni per la pizza. Impiegare carta riciclata nella loro produzione potrebbe apparire come una pratica positiva nei confronti dell’ambiente, ma pare che rispetto alla salute non lo sia affatto, in quanto l’utilizzo di cellulosa riciclata, poi esposta a temperature elevate una volta a contatto con alimenti molto caldi come la pizza, comporti il rilascio di sostanze come piombo, ftalati e altri composti tossici che possono essere presenti nei cartoni per la pizza prodotti con carta riciclata. Secondo il decreto ministeriale del 21 marzo 1973 – e successive modifiche – i contenitori destinati al contatto diretto con alimenti umidi e grassi, proprio come la pizza, devono essere prodotti esclusivamente con carte di pura cellulosa e senza contenuti di macero.
La legge italiana, volta a tutelare la sicurezza alimentare, è molto severa anche per quanto riguarda l’interno dei cartoni, dove non deve essere presente alcuna scritta, per evitare il rilascio di sostanze chimiche potenzialmente pericolose. Per quanto riguarda il piombo nei cartoni per la pizza, la normativa italiana ha stabilito un limite di 3 microgrammi per decimetro quadrato.
Si tratta di un limite che non verrebbe mai superato nel caso in cui venga utilizzata cellulosa vergine nella produzione dei cartoni per la pizza. Con l’impiego di carta riciclata infatti si toccherebbero valori anche pari a più di 10 microgrammi per decimetro quadrato. Il ricorso a cartoni per la pizza composti da materiali riciclati da parte delle pizzerie può avvenire per questioni di risparmio economico, ma quando un eccesso di piombo viene evidenziato, in base alla legge, non si può che procedere al ritiro.
Altro problema legato ai cartoni della pizza riguarda le loro possibilità di recupero attraverso la raccolta differenziata, che possono variare da un Comune all’altro. Può succedere infatti che cartoni completamente puliti vengano raccolti insieme alla carta, per avviarli al riciclo, e che cartoni sporchi debbano essere destinati alla raccolta dell’organico o ai rifiuti indifferenziati. Nel dubbio, e per evitare allo stesso tempo il problema delle contaminazioni alimentari, si dovrebbe provare a diminuite il consumo di pizza da asporto in cartone. Una pizza preparata in maniera casalinga è certamente più ecologica e sicura.
Marta Albè
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