Fermare la costruzione del MUOS, Mobile User Objective System, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitare voluto dalle forze armate USA che sta per essere installato nella riserva naturale della sughereta, a circa 2 km da Niscemi (Caltanissetta). E che sta terrorizzando i cittadini a causa delle possibili conseguenze negative sulla salute. È questa la promessa fatta dalla Commissione Ambiente dell’Ars, riunitasi in trasferta ieri proprio a Niscemi.
Fermare la costruzione del MUOS, Mobile User Objective System, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitare voluto dalle forze armate USA che sta per essere installato nella riserva naturale della sughereta, a circa 2 km da Niscemi (Caltanissetta). E che sta terrorizzando i cittadini a causa delle possibili conseguenze negative sulla salute. È questa la promessa fatta dalla Commissione Ambiente dell’Ars, riunitasi in trasferta ieri proprio a Niscemi.
A ribadirlo c’erano Giampiero Trizzino, deputato regionale del M5S e presidente della Commisione, Fabrizio Ferrandelli, primo firmatario della mozione No Muos, l’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello, i rappresentanti di Arpa Sicilia, Legambiente e Wwf regionale e alcuni esperti, come il professor Massimo Zucchetti, ordinario di impianti nucleari, cattedra di protezione delle radiazioni del Politecnico di Torino, e il professor Massimo Coraddu del dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino, oltre al giornalista Antonio Mazzeo, autore del libro “Un Eco MUOStro a Niscemi”.
Tutti d’accordo nel chiedere immediatamente la sospensione dei lavori e di conseguenza la revoca delle autorizzazioni di massima. Soprattutto per via del fatto che il mega sistema satellitare, sconosciuto ai più, ma da tempo al centro delle preoccupazioni dei comitati locali nati per contrastarlo e della cittadinanza tutta, trasmetterebbe segnali a grande potenza e a un ampio spettro di frequenze per un raggio d’azione di circa 130 km. Anche perché, nonostante la sospensione in autotutela annunciata dal governatore Rosario Crocetta, i lavori vanno avanti ad oltranza, come denunciano compatti attivisti, studenti, cittadini e comitati con foto e filmati.
“Lunedì prossimo – ha detto Lo Bello – convocherò i legali per studiare la situazione ed agire di conseguenza. Quello che sta succedendo qui è qualcosa di terribile. Il nostro non è antiamericanismo, c’è un sistema di sovranità popolare che va rispettato. Anche il governo nazionale deve capire che il vento è cambiato“. Al contrario, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha già rassicurato il segretario alla Difesa Usa, Leon Panetta: il Muos si farà, perché “asset strategico per l’Alleanza Atlantica“.
Con queste parole De Paola ribadisce che lo Stato italiano ha deciso di appoggiare l’elemento chiave delle future strategie di guerra Usa, che assicurerà il trasferimento d’informazioni e dati a una velocità mai raggiunta nella storia delle telecomunicazioni e consentirà alle forze armate statunitensi di rafforzare ulteriormente la propria superiorità militare.
In barba alla salute e al volere dei suoi cittadini. E con buona pace dell’ambiente e delle riserve naturali.
Roberta Ragni
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