L'avvio della Tares, la famigerata tassa sui rifiuti che doveva essere valida dal 1° gennaio di quest'anno, è stato rinvato al 1° luglio 2013. Lo ha deciso oggi la Commissione Ambiente del Senato, che ha approvato l'emendamento del presidente Antonio D'Alì del Pdl, relatore del decreto legge sui rifiuti
L’avvio della Tares, la famigerata tassa sui rifiuti che doveva essere valida dal 1° gennaio di quest’anno, è stato rinvato al 1° luglio 2013. Lo ha deciso oggi la Commissione Ambiente del Senato, che ha approvato l’emendamento del presidente Antonio D’Alì del Pdl, relatore del decreto legge sui rifiuti.
Il decreto sui rifiuti oggi attende dunque di essere votato dall’aula. La Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, nell’ambito dei lavori sul cosiddetto “Dl Rifiuti” ha detto sì all’emendamento di D’Alì. A riferirlo è stato lo stesso relatore al termine dell’esame del provvedimento che oggi dovrà passare all’esame del Senato.
In cosa consiste? La Tares è una vera e propria imposta comunale, che deve essere corrisposta da chi è in possesso doi locali o aree scoperte che possono produrre rifiuti urbani, ma dovrà pagarla anche di chi occupa o detiene edifici e locali a qualsiasi titolo e per qualsiasi uso. Una tassa che racchiude in sé sia i costi legati allo smaltimento dei rifiuti sia quelli del servizio di gestione. La prima rata, prevista per aprile, potrebbe dunque slittare a data da destinarsi se il Senato dovesse dare parere positivo.
Il sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli dovrà adesso esprimere il parere in Aula dopo aver ascoltato quello della commissione Bilancio. Un sì espresso all’unanimità, come ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente: “Per noi la Tares, come è stata impostata, costituisce una ulteriore imposta sulla casa a cui siamo assolutamente contrari. Riteniamo che sia opportuno che della vicenda si occupi il prossimo governo“.
La scelta di rinviare l’entrata in vigore a luglio è legata al fatto che presto l’esecutivo dovrà passare la mano. Sarà dunque il nuovo governo eletto a febbraio a farsi carico di questa ulteriore tassa che graverà sulle tasche degli italiani.
Oltre al rinvio della Tares, del decreto fanno parte altre proroghe al 31 dicembre 2013 di gestioni commissariali, tra cui quella relativa al naufragio della Costa Concordia e all’emergenza rifiuti a Roma. Per quest’ultima sarebbero stati individuati i 4 impianti Tmb dove saranno fatti convogliare i rifiuti indifferenziati prodotti a Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano. Si tratta dei siti situati ad Albano Laziale, Viterbo, Colfelice e Castelforte.
Francesca Mancuso
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