900 milioni di euro da destinare al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici e privati grazie agli incentivi. Entra finalmente in vigore il Conto energia termico. Dopo essete stato varato, lo scors 28 dicembre 2012, il 2 gennaio il decreto sugli incentivi alle rinnovabili termiche è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
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900 milioni di euro da destinare al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici e privati grazie agli incentivi. Entra finalmente in vigore il Conto energia termico. Dopo essete stato varato, lo scorso 28 dicembre 2012, il 2 gennaio il decreto sugli incentivi alle rinnovabili termiche è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Il conto energia avrà un duplice compito: incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed in particolare riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling e al tempo stesso accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Chi può usufruire degli incentivi
Il nuovo sistema incentivante è rivolto soprattutto ai soggetti esclusi dalle detrazioni fiscali del 55 e del 50% poiché non soggetti a IRPEF o IRAP, ossia le amministrazioni pubbliche e i soggetti che, avendo redditi limitati, non avevano i requisiti per avere le detrazioni. Da una parte ci sono quindi le amministrazioni pubbliche, che potranno ottenere i bonus sia per gli interventi d’incremento dell’efficienza energetica sia per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Dall’altra ci sono i privati, ossia persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario, per i quali l’incentivo riguarderà solo gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.
Cosa rientra nel Conto energia termico
Rientrano negli interventi incentivabili per l’efficientamento energetico di edifici esistenti: l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzat, la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive d’infissi delimitanti il volume climatizzato, la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione, l’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili.
Rientrano invece negli interventi destinati alla produzione di energia termica: la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa, l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling e la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Una sola eccezione riguarda le aziende agricole che possono beneficiare degli incentivi non solo per la sostituzione ma anche per l’installazione d’impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomassa.
A quanto ammontanto per il privato e per la PA
Complessivamente si tratta di 900 milioni di euro, di cui 700 destinati al privato e 200 al pubblico. Il contributo verrà elargito dal Gse in rate annuali uguali per un periodo che va da 2 a 5 anni in base al tipo di intervento e coprirà circa il 40% delle spese sostenute. Inoltre, una volta raggiunto il rispettivo limite di spesa annua, i soggetti beneficiari avranno ancora 60 giorni di tempo per richiedere gli incentivi.
Come fare per richiedere gli incentivi
Chi vuole beneficiare dei bonus dovrà presentare la domanda tramite il portale del Gse entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’intervento o di ultimazione dei lavori. Leggermente differente la procedura per le amministrazioni pubbliche, che in alternativa alla procedura di accesso diretto agli incentivi possono presentare la domanda al Gse attraverso una scheda domanda a preventivo, già all’atto della definizione del contratto di rendimento energetico con la ESCO o della convenzione con Consip S.p.A. o con la centrale di acquisti regionale per l’affidamento del servizio energia, integrato con la riqualificazione energetica dei sistemi interessati. In tal caso, alla domanda è allegata con riferimento all’intervento da eseguire, copia del contratto firmato da entrambe le parti ed immediatamente esecutivo.
Cumulabilità con altri sistemi incentivanti
Secondo quanto si evince dal testo del decreto, gli incentivi potranno essere assegnati esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse. Inoltre, solo per gli edifici pubblici ad uso pubblico tali incentivi sono cumulabili con gli incentivi in conto capitale.
“Il nuovo strumento di incentivazione – spiega il Ministero dello Sviluppo Economico, – coerentemente con la Strategia Energetica Nazionale, contribuirà al superamento degli obiettivi energetico-ambientali fissati al 2020 dall’Unione Europea”.
Francesca Mancuso
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