L’affascinante bellezza dei semi, simbolo di nuova vita e di rigenerazione, è stata osservata e fotografata molto da vicino da parte di un’artista bosniaca, che ha deciso di scegliere i semi come soggetto principale delle proprie fotografie, ritraendone le sfumature, le forme e di colori più diversi, per dimostrare che non esiste un seme perfettamente identico all’altro.
L’affascinante bellezza dei semi, simbolo di nuova vita e di rigenerazione, è stata osservata e fotografata molto da vicino da parte di un’artista bosniaca, che ha deciso di scegliere i semi come soggetto principale delle proprie fotografie, ritraendone le sfumature, le forme e di colori più diversi, per dimostrare che non esiste un seme perfettamente identico all’altro.
L’insieme delle fotografie di Svjetlana Tepavcevic, che ritraggono decine di semi differenti, contribuiscono a testimoniare la biodiversità presente nel mondo vegetale e mostrano ancora una volta quanta bellezza e perfezione possano essere nascoste anche nei semi più piccoli, ritratti al fine di creare immagini ad alta risoluzione facilmente ammirabili da parte di tutti.
I semi non rappresentano soltanto il simbolo di una nuova vita che nascerà, ma racchiudono allo stesso tempo un elevato potenziale estetico, una bellezza nascosta composta da forme geometriche perfette, che hanno portato alla realizzazione da parte della fotografa di immagini armoniose ed artistiche.
La fotografa ha deciso di iniziare a ritrarre i semi in quanto attratta dalla bellezza delle piccole cose e dal mondo contadino allo stesso tempo, ripensando ai semi con particolare riferimento alla loro capacità di dare origine a piante, fiori ed ortaggi di dimensioni superiori di centinaia di volta alle loro.
La serie di fotografie dedicata ai semi ha avuto come scopo principale la volontà di mostrare a tutti quanta bellezza nascosta vi possa essere nel mondo, anche nel più piccolo componente di esso. La fotografa ha vissuto la guerra in Bosnia e la morte e la distruzione legate ad essa non l’hanno mai abbandonata, affacciandosi di frequente nei suoi pensieri.
La morte si riflette purtroppo anche in alcune delle fotografie, dove vengono ritratti sementi scomposte, ammaccate, ormai secche, a testimonianza di quelle vite che sono state stroncate dalla violenza della guerra e che non hanno potuto proseguire nel loro percorso di esistenza sulla terra.
Marta Albè