Orsi Polari 3D: un documentario per mostrare l’impatto dei cambiamenti climatici sull’Artico

Un documentario in 3D per mostrare al mondo l'impatto del riscaldamento globale sulla vita degli orsi polari.

Un documentario in 3D per mostrare al mondo l’impatto del riscaldamento globale sulla vita degli orsi polari.

È la più grade specie di orso, ma non solo. Suo malgrado, l’orso polare è diventato anche il simbolo della lotta al riscaldamento globale ed ai catastrofici impatti che i cambiamenti climatici hanno sul nostro pianeta, a partire proprio dal Polo Nord. Per gli orsi polari la lotta per la sopravvivenza si contrappone al più grande problema ambientale del nostro tempo, contro il quale questi animali sono impotenti.

Ed è proprio questo il fulcro del documentario 3d Orsi Polari (in Blu-ray e Blu-ray 3d disponibile da ieril 21 Novembre), in cui una troupe segue per 12 mesi un giovane esemplare di orso polare nella sua migrazione dalla gelida Baia di Hudson alla terraferma. Oltre ad affrontare la sua prima estate da solo, il giovane orso si troverà, appunto, di fronte alle dramamtiche conseguenze del riscaldamento globale: i ghiacci si sciolgono e lui non ha più punti di riferimento.

Orsi Polari 3D ci mostra da vicino, e con gli occhi di chi ne è vittima, un problema che è ormai da anni al centro del dibattito pubblico. Anche e soprattutto perché saranno delle specie indifese a scontarne le conseguenze: gli orsi polari sono già stati classificati come “vulnerabili” nella Red list della IUCN (International Union for Conservation of Nature) e secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (oro scientifico istituito dall’ONU) i ghiacci del Polo spariranno di qui a 100 anni, segnando la fine anche per le specie che li popolano.

Il problema, indirettamente, è anche un altro, come ha rivelato uno studio pubblicato sulla rivista National Academy of Science e coordinato da un panel di ricercatori della Pennsylvania State University e della University at Buffalo. La scomparsa dei ghiacciai ed il fatto che gli orsi polari saranno costretti a migrare più a sud comporterebbe un più facile contatto ed incroci con gli orsi bruni, a discapito della specie artica. Questo contatto è già avvenuto in passato proprio in concomitanza con periodi di riscaldamento globale e ritiro dei ghiacciai, ma il fatto che gli orsi polari siano già sopravvissuti a fasi del genere non ne garantisce anche la sopravvivenza futura, considerando soprattutto l’attuale bassa diversità genetica di questa specie.

Con la campagna Save the Arctic, Greenpeace si batte proprio per salvare il Polo Nord ed i suoi abitanti non solo dal clima che cambia, ma anche dalle trivellazioni petrolifere. Il messaggio dell’associazione è chiaro e semplice: il ghiaccio del Polo non è solo un habitat per diverse specie, ma contribuisce a raffreddare il pianeta riflettendo nello spazio molto del calore solare e quindi influendo anche sulla coltivazione del cibo che mangiamo.

orsi polari 3d

Negli ultimi 30 anni abbiamo perso tre quarti della calotta polare ed il centro di ricerca statunitense National Snow and Ice Data Center ha registrato questo settembre un preoccupante record negativo dell’estensione della calotta artica, battendo il precedente record del 2007. Un circolo vizioso, quindi: il riscaldamento globale scioglie i ghiacciai che aiutano a raffreddare la temperatura della Terra, rendendo il nostro pianeta ancora più caldo.

E se poi al problema del cambiamento climatico aggiungiamo quello della corsa al petrolio, il quadro si aggrava ancora di più: alcune aziende dell’energia, tra cui Shell, BP ed Exxon, sarebbero pronte a trivellare il Polo Nord alla ricerca di oro nero, ma in questa zona il rischio di fuoriuscite dello stesso è altissimo. Potremmo facilmente andare incontro ad un’altra fatale emergenza ambientale, il tutto per soli tre anni di consumo mondiale (a tanto ammonterebbero infatti le riserve di petrolio dell’artico).

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