Fra Biancoshock, pluriball. Chi utilizza i mezzi pubblici di superfice a Milano, sa quanto possano essere frustranti le attese per il tram o per l’autobus al momento di recarsi al lavoro, oppure al ritorno a casa. Una soluzione per rendere l’attesa meno snervante potrebbe essere data dall’applicazione sulle pensiline degli autobus di imballaggi in pluriball, da scoppiare con le dita per allentare la tensione.
Chi utilizza i mezzi pubblici di superfice a Milano, sa quanto possano essere frustranti le attese per il tram o per l’autobus al momento di recarsi al lavoro, oppure al ritorno a casa. Una soluzione per rendere l’attesa meno snervante potrebbe essere data dall’applicazione sulle pensiline degli autobus di imballaggi in pluriball, da scoppiare con le dita per allentare la tensione.
Chi non si è mai divertito scoppiando le bolle di uno di questi imballaggi? Può darsi che vi sia stato un pensiero simile alla base dell’idea attuata lungo le strade di Milano da parte di Fra Biancoshock, un estroso “artista che non esiste”, come possiamo comprendere dalle pagine del suo sito web. Fra Biancoshock si occupa di creare esperienze stravaganti e non convenzionali che possono essere incontrate lungo le strade elle città italiane.
È così che nei punti di attesa degli autobus di Milano sono iniziate a comparire delle porzioni di imballaggi in pluriball, appese ad un’altezza facilmente raggiungibili e identificate da cartelli che le definiscono come un antistress gratuito: “Antistress For Free”. Chi si annoia nell’attesa dell’autobus, può provare a divertirsi nel frattempo scoppiando le bolle degli imballaggi, che sono presenti alle fermate in dimensioni diverse, in modo da poter essere scelti in base alla durata dell’attesa che ognuno prevede di dover sopportare.
L’iniziativa ha riscosso un vero e proprio successo, come si può comprendere dalla pagina Facebook di Fra Biancoshock, in cui la presenza degli antistress gratuiti è stata commentata positivamente. Fino a questo momento nessuno avrebbe osato lasciare commenti del tipo: “Ho il mio iPhone, non ho bisogno di uno stupido antistress per distrarmi”, a dimostrazione di come l’idea sia stata considerata geniale e di come il possesso di un iPhone non sia realmente di vitale importanza.
Grazie agli antistress gratuiti, la vita degli imballaggi usa e getta di recupero si allungherebbe ancora un po’. Ma ciò che è veramente importante sarà ricordarsi di effettuare una corretta raccolta differenziata degli stessi, gettandoli nel bidone della plastica, dopo essersi divertiti a scoppiare tutte le loro bollicine e aver recuperato il sorriso grazie ad una simile ed inaspettata occasione ludica.
Marta Albè